REDAZIONE PRATO

Dopo il caso Prato. Il Pd dice stop ai candidati massoni

Prevista la firma di un’autocertificazione in cui si dichiara di non far parte di associazioni con vincolo di segretezza

Il segretario provinciale del Pd pratese Marco Biagioni. E’ stata sua l’iniziativa dell’autocertificazione per trasparenza anti massoneria

Il segretario provinciale del Pd pratese Marco Biagioni. E’ stata sua l’iniziativa dell’autocertificazione per trasparenza anti massoneria

Prato, 15 settembre 2025 – Gonfiano il petto i giovani della “nouvelle vague Schlein” alla guida del Pd a Prato, sventolando l’autodichiarazione che ogni candidato alle Regionali (e sarà così anche per le prossime elezioni comunali a primavera del ’26) ha dovuto firmare per avere il via libera dalla segreteria locale e regionale. Oltre a sottoscrivere la piena accettazione del Codice etico del Pd, c’è una firma esplicita anche sull’articolo 3, comma 1 lettera C che riguarda la “non appartenenza ad associazioni che comportino un vincolo di segretezza o comunque a carattere riservato, ovvero che comportino forme di mutuo sostegno, tali da porre in pericolo il rispetto dei principi di uguaglianza di fronte alla legge e di imparzialità delle pubbliche istituzioni”.

Lo ha voluto il segretario dem pratese Marco Biagioni che ha trovato immediata sponda in Emiliano Fossi, guida del Pd toscano: “Chi ricopre un ruolo pubblico giura fedeltà alla Repubblica, giura sulla Costituzione. Non sono ammissibili appartenenze a società segrete. E non mi interessa se in queste logge si parla di filosofia o di storia. Si aprano un’associazione culturale... La questione è tutta politica, non facciamo finta di niente”.

Il contrattacco del Pd è stato possibile quando è scoppiato il caso giudiziario e politico relativo a Tommaso Cocci, ex capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale, astro nascente del centrodestra pratese. L’avvocato e politico trentenne ha ammesso di far parte della Loggia massonica Sagittario, come scritto nelle lettere anonime su di lui inviate anche al vertice di FdI, “seppur in sonno da giugno scorso”. Il Pd ha preso la palla al balzo e l’ha rimandata in campo avversario rendendo pane per focaccia: proprio Fratelli d’Italia si era scagliato contro i dem quando a giugno scorso era scoppiato il caso massoneria dopo le affermazioni dell’imprenditore Riccardo Matteini Bresci, intercettate nell’ambito dell’inchiesta corruzione in cui è stata coinvolta come indagata anche la sindaca di Prato Ilaria Bugetti.

L’imprenditore, ex gran maestro della loggia Sagittario, avrebbe affermato, secondo quanto contenuto nelle carte dell’inchiesta, di aver fatto convogliare quattromila voti per le elezioni regionali del 2020 proprio dal mondo massonico a favore dell’esponente dem. Il Pd pratese, avendo il sospetto che alcuni suoi membri siano iscritti alla massoneria, oltre ad aver avviato la procedura di autocertificazione per i candidati, ha intenzione “di mettere in un angolo” chi non rispetta il codice etico.

Luigi Caroppo