
La perquisizione nella sede della loggia «Sagittario» in via Lazzerini Foto Attalmi
La procura di Prato ha in mano gli elenchi completi della loggia "Sagittario", che fa parte della Gran Loggia Alam, l’atto costitutivo e lo statuto della Massoneria di Firenze. Una mole di documenti, scovata in un pc, che adesso passerà al vaglio degli inquirenti. La perquisizione della Digos e della Guardia di finanza di Prato e Firenze – disposta dal procuratore Luca Tescaroli – è scattata giovedì mattina nell’ambito dell’inchiesta sul ricatto a luci rosse all’ex consigliere comunale di FdI e candidato alle prossime elezioni regionali Tommaso Cocci, 34 anni e avvocato. E’ stato lo stesso Cocci ad ammettere fin da subito di essere iscritto alla loggia Sagittario di Prato da circa 12 anni di cui è stato segretario e da cui si è messo "in sonno" dal giugno scorso, quando è scoppiato il caso Bugetti-Matteini Bresci, quest’ultimo (noto imprenditore ed ex amministratore del Gruppo Colle) iscritto alla stessa loggia massonica di cui è stato maestro venerabile.
Gli inquirenti, nel tentativo di circoscrivere gli ambiti in cui si muoveva Cocci e con la finalità di individuare il o i responsabili del ricatto, hanno bussato alla porta della sede della loggia pratese in via Lazzerini e a quella della "casa madre" a Palazzo Ubaldini Peruzzi in Borgo dei Greci a Firenze. Sede, quest’ultima, inaugurata un anno fa come quartier generale della Provincia Massonica fiorentina.
Un primo tentativo di acquisire la lista degli affiliati alla loggia non aveva portato ai risultati sperati tanto che la procura ha disposto la perquisizione trovando, finalmente, quello che cercava. Negli elenchi ci sarebbero i nomi di professionisti, imprenditori di spicco del distretto pratese, medici, esponenti di associazioni cittadine e politici.
Al momento il fascicolo è aperto con le ipotesi di reato di revenge porn e di diffamazione ma non è detto che l’inchiesta possa allargarsi. Sicuramente la presenza della Guardia di finanza alle perquisizioni – delegata delle indagini insieme alla Digos – fa presupporre che si voglia controllare anche i flussi di denaro che potrebbero essere passati dalla loggia già al centro delle indagini della Dda di Firenze nell’ambito dell’inchiesta per corruzione che ha portato agli arresti domiciliari Riccardo Matteini Bresci e a indagare l’ex sindaca di Prato Ilaria Bugetti, costretta a dimettersi dopo lo scandalo suscitato dalla vicenda. Ma non solo. La loggia "Sagittario" era già apparsa nella prima inchiesta della Dda, nel maggio 2024, che aveva travolto come uno tsunami lo stesso Matteini Bresci e l’ex carabiniere Sergio Turini (entrambi hanno patteggiato per quel procedimento). In particolare Turini, intercettato al telefono, parlava apertamente di "cene esclusive", di uno "special club" dove circolavano persone "con i soldi veri", che "contano in città" e da cui in futuro avrebbe potuto trarne "utilità".
Adesso la stessa loggia è tornata alla ribalta delle cronache e soprattutto al centro di una inchiesta giudiziaria sui pesanti ricatti subiti dall’ex consigliere comunale Cocci con una serie di lettere inviate a colleghi di partito, ex assessori, sindaci, e perfino il governatore della Misericordia di Prato. Nel decreto di perquisizione si fa cenno solo alla vicenda legata a Cocci ma non è detto che gli investigatori possano avere altro in mente, oltre a ricostruire cosa è accaduto e chi abbia ordito il meticoloso piano facendo esplodere una "bomba" alla vigilia delle elezioni regionali (che si terranno il 12 e 13 ottobre) e una decina di giorni prima dalla chiusura delle liste elettorali.
Proprio nelle lettere minatorie inviate a Cocci, con la richiesta di ritirasi dalla corsa elettorale, ci sono diversi accenni alla sua affiliazione alla loggia massonica e alla partecipazione a diversi eventi a palazzo Ubaldini Peruzzi a Firenze del politico pratese e di Matteini Bresci. Motivo per cui la procura ha acceso un riflettore su questo aspetto della vicenda.
Laura Natoli