Prato, 5 settembre 2025 – Mattinata di perquisizioni nella sede della loggia massonica Sagittario di Prato-Valle di Bisenzio, parte della Gran Loggia d’Italia, nell’ambito dell’inchiesta sulle minacce e i ricatti anonimi indirizzati a Tommaso Cocci, il 34enne ex capogruppo in consiglio comunale di Fratelli d’Italia e ancora candidato in corso per le elezioni regionali. La perquisizione, su ordine della Procura, è stata eseguita da agenti della Digos della questura di Prato e dalla Guardia di Finanza di Prato e Firenze: obiettivo, secondo quanto emerso, dell’attività degli investigatori sarebbe finalizzata ad acquisire documentazione relativa all’attività e agli affiliati della loggia di cui, nei giorni scorsi, il procuratore capo Tescaroli aveva disposto l’acquisizione degli elenchi. La presenza della Finanza potrebbe far supporre che le indagini della procura non trascurerebbero anche aspetti relativi a risorse interne all’organizzazione.
Le lettere anonime spedite anche allo stesso Cocci e ad altri colleghi di partito e non contenevano anche riferimenti espliciti alla sua appartenenza alla loggia Sagittario, una loggia aperta a uomini e donne. L’indagine riguarda anche la diffusione senza consenso di immagini intime, con l’accusa di revenge porn: una foto privata scattata dopo un episodio di adescamento online sarebbe stata utilizzata per ricattare Cocci, cercando di indurlo a ritirarsi dalla vita politica, e aggiungendo altre accuse pensatissime (uso di droga e festini hard). La procura ha aperto un fascicolo con due ipotsi di reato, dopo le denunce di Cocci e di altri esponenti politici: le ipotesi di reato sono due: revenge porn (diffusione di immagini e video sessualmente espliciti senza consenso) e diffamazione.
Cocci ha confermato la sua affiliazione alla loggia Sagittario, nella quale ha ricoperto il ruolo di segretario. Alla fine della mattinata sarebbero stati prelevati supporti informatici e documenti cartacei dalla sede della loggia Sagittario. Loggia massonica già venuta alla ribalta tra le pagine dell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Firenze che a fine giugno ha visto l’ex sindaca Ilaria Bugetti indagata per corruzione insieme all’imprenditore tessile Riccardo Matteini Bresci.
Quest’ultimo, oggi ai domiciliari, è stato gran maestro venerabile della loggia Sagittario almeno fino al 2020. Cocci avrebbe scelto di mettersi ’in sonno’ a giugno dopo il terremoto politico innescato dall’inchiesta che ha portato l’ex sindaca del Pd a dimettersi. Lo stesso esponente di FdI vittima del ricatto a luci rosse ieri mattina è stato ascoltato in procura dagli investigatori.
Intanto ieri la stessa lettera minatoria contro Cocci è arrivata nelle mani di Giorgio Silli, sottosegretario di Stato agli Esteri: la busta era stata mandata al comune di Cantagallo, di cui è consigliere comunale. Non appena ha avuto contezza del contenuto ha provveduto “ad avvisare il procuratore Luca Tescaroli”.