
Il 7 e il 9 novembre un allestimento speciale, con videomapping e costumi ricamati di luce. Magnolfi: "Un grande lavoro di squadra". Tecnologia e tradizione per un grande evento corale .
"E lucevan le stelle" il 2 aprile del 1925 su Prato e sul cielo che abbracciava la cupola di Pierluigi Nervi, il capolavoro della casa del teatro pratese: il Politeama. Inaugurato cento anni fa grazie all’amore visionario di Bruno Banchini – il campione del pallone col bracciale deciso a vincere una sfida che pareva un sogno – si prepara ora, il Politeama, a festeggiare il suo compleanno speciale. Con un piede nella storia e l’altro pronto a saltare nel futuro. La festa per i cento anni sarà all’insegna di Puccini e della Tosca, oggi come allora.
La vicenda di Tosca, Cavaradossi e Scarpia rivivrà in un allestimento inedito per quella che è una doppia inaugurazione, quella della stagione teatrale del Politeama Pratese e quella della stagione sinfonica della Camerata Strumentale di Prato. Due serate di grande spettacolo, venerdì 7 e domenica 9 novembre (rispettivamente, alle 20 e alle 17), che vogliono essere "una festa per l’intera città", come ha ricordato Beatrice Magnolfi, presidente della Fondazione Politeama. "Questo è il risultato di un grande lavoro di squadra", ha detto.
Con la "Tosca" il Politeama non sarà solo contenitore, ma protagonista. D’altra parte, è il festeggiato, non poteva stare a guardare. La sala si trasformerà grazie a un imponente progetto di videomapping che immergerà il pubblico nei luoghi simbolo della vicenda – dalla chiesa di Sant’Andrea della Valle a Castel Sant’Angelo – dove luci e colori sfumeranno i confini della realtà e dei tempi. Il pubblico sarà dentro l’opera. Sul podio il maestro Jonathan Webb, direttore principale della Camerata, mentre la regia è affidata al fiorentino Jacopo Spirei, regista d’opera di fama internazionale che ha lavorato tra Copenaghen, New York, Londra e Salisburgo, dove nel 2013 si è aggiudicato il premio del pubblico.
Grazie a una coproduzione inedita del Politeama e della Camerata, il ritorno di Tosca segna un nuovo capitolo nella storia del teatro che, dopo l’inaugurazione nel 1925, fu riaperto nel 1999 quando tutta la città si unì all’entusiasmo di Roberta Betti ed Elvira Trentini per festeggiare ancora una volta con il capolavoro lirico di Puccini. Ora, il terzo atto, con la tecnologia che non cancella la tradizione ma la esalta. In scena, l’orchestra della Camerata Strumentale, i cantanti guidati dal soprano Myrtò Papatanasiu (Tosca), dal tenore Roberto Aronica (Cavaradossi) e dal baritono Devid Cecconi (Scarpia). Con loro un ricco cast di interpreti e un coro di 80 cittadini, protagonisti di un coinvolgente "Te Deum" che chiuderà il primo atto con la partecipazione diretta del pubblico. "Sul palcoscenico e non nella ‘fossa’, come di solito, l’orchestra della Camerata Strumentale di Prato che fin dalle origini ha nel Politeama la propria casa", ha specificato Alberto Batisti, direttore artistico della Camerata.
Il progetto, sostenuto dal Comune di Prato, dalla Regione Toscana e da sponsor come Estra e Publiacqua, nasce da una rete di collaborazioni: dal Teatro Metastasio alla Fondazione Sistema Toscana con Manifatture Digitali Cinema, fino alla Fondazione Teatri di Pistoia.
Non solo musica: i costumi, rigorosamente bianchi come fogli candidi su cui scrivere la storia con le luci, sono stati realizzati dagli allievi di sartoria teatrale con tessuti forniti da un’eccellenza locale, la Ob Stock, unendo così formazione, artigianato e creatività ed esaltando l’anima pratese.
Il capolavoro pucciniano diventa filo conduttore di una celebrazione che guarda avanti: un "laboratorio di comunità" in cui tradizione lirica e innovazione tecnologica si intrecciano. "Questa nuova produzione – sorride Magnolfi – rende omaggio a un passato di grande valore e insieme esprime la vitalità del tutto contemporanea e multidisciplinare di un’istituzione che sa rinnovarsi grazie alle radici profonde del territorio".
"Novembre 2025 sarà un momento speciale per la Toscana e la nostra cultura", ha sottolineato il presidente della Regione Eugenio Giani, mentre la capo di Gabinetto della Regione Cristina Manetti ha ricordato la forza del personaggio femminile: "Tosca è una donna appassionata, capace di scelte estreme pur di difendere la propria libertà. Un’eroina tragica ma anche profondamente contemporanea".
E allora, come un secolo fa, Prato si prepara a respirare l’aria di Puccini dentro quel teatro capace di fare spazio anche a un pezzo di cielo. E a cantare ancora, con Floria Tosca, la tragica bellezza della sua esistenza: "Vissi d’arte, vissi d’amore".
Maristella Carbonin