REDAZIONE PRATO

Residenti, arriva il calo. Per i cinesi niente boom e sempre meno italiani

Per la prima volta da anni diminuisce la popolazione. Gli stranieri superano quota 50mila: sono il 25.6%, erano il 18% dieci anni fa e il 5% nel 2000 .

Un open day alla Scuola Verdi, luogo prezioso in una città come la nostra Foto Biagini

Un open day alla Scuola Verdi, luogo prezioso in una città come la nostra Foto Biagini

In calo i residenti di Prato, per la prima volta dopo anni. La flessione non è di grande entità, ma è significativo il cambio di tendenza. I dati sono aggiornati allo scorso 30 giugno. La città conta 196.296 residenti, 282 in meno da inizio anno, con gli stranieri che hanno superato quota 50mila, di cui quasi 33mila cinesi, e sono il 25,62% degli iscritti all’anagrafe, mentre un anno fa erano il 24,3%.

Continua il calo inesorabile dei cittadini italiani, che sono 146.013, ovvero quasi seicento in meno dal 1° gennaio e 1.200 in meno rispetto al 30 giugno 2024: in media l’anagrafe ne perde più di tre al giorno, nonostante le numerose acquisizioni di cittadinanza da parte di immigrati da Romania, Albania e altri paesi dell’Est (non dalla Cina). La diminuzione dei residenti italiani non viene però compensata, come avveniva negli scorsi anni, dai nuovi residenti di origine cinese, che aumentano, ma non ai tassi di crescita del passato: oggi sono 32.807, solo 283 in più in sei mesi, in media 1,5 al giorno, mentre negli scorsi anni le iscrizioni medie giornaliere potevano superare anche quota quattro.

Gli stranieri nel complesso sono 50.283, 305 in più in sei mesi e 944 in un anno. Dopo i cinesi, la comunità più numerosa resta quella albanese (3.448 residenti, quasi cento in meno dal giugno 2024), seguono i rumeni (2.843, oltre 150 in meno) e i pakistani, che sono in aumento: 2.715, oltre 130 in più. C’è come sempre da precisare che questi numeri riguardano solo i residenti, cui vanno sommati i regolari non iscritti all’anagrafe e i clandestini, che potrebbero essere diverse migliaia (l’ex procuratore Nicolosi aveva ipotizzato "un sommerso di circa 15mila cinesi e circa 10mila irregolari di altre etnie").

Da anni Prato detiene il record nazionale di stranieri residenti rispetto alla popolazione, al netto delle presenze non censite: tra gli iscritti all’anagrafe si contano ben 128 etnie diverse, un caleidoscopio di storie e di culture che fa della nostra città il luogo più multietnico d’Italia.

Il quadro anagrafico è ufficiale, ma non può rispecchiare in modo preciso la realtà, a cominciare dalla presenza vistosamente in crescita dei pakistani che qui trovano sempre più lavoro (e in troppi casi sfruttamento). In aumento sono anche i bengalesi a quota 844 residenti (in un anno cento in più), i georgiani (680, di cui il 91% donne) e seppur di poco i marocchini (1.270). Nelle prime dieci posizioni per numerosità ci sono infine i nigeriani (578 residenti), i filippini (476) e i peruviani (463).

Qualche confronto con il passato. Nel 2005 gli stranieri residenti in città erano solo 19.800, di cui 8.600 cinesi; nel 2010 erano rispettivamente 28.400 e 11.900, a fine 2014 34.171 e 15.957: in dieci anni e mezzo sono più che raddoppiati. Negli stessi dieci anni e mezzo, invece, gli italiani sono diminuiti di 10.818 residenti. Nel 2005 i cinesi erano il 4,7% della popolazione, gli italiani l’89,2%; dieci anni e mezzo fa le quote erano rispettivamente l’8,3% e l’82,1%, mentre il 30 giugno scorso il 16,7% e il 74,4%. Infine, i residenti di origine straniera erano il 5,3% nel 2000, il 9% a fine 2004, il 17,9% nel 2014 e il 25,6% oggi. Più di uno su quattro.

an. be.