MATTEO MARCELLO
Cronaca

L’onda asiatica. L’imprenditoria cinese cresce a doppia cifra: "Presenza importante"

Sono circa 250 i cittadini della Repubblica popolare attivi in provincia. Casarino: "Hanno una maggiore propensione all’avvio delle attività".

La presenza dei cinesi è sempre più importante, soprattutto nel commercio

La presenza dei cinesi è sempre più importante, soprattutto nel commercio

Che il tessuto imprenditoriale spezzino fosse terreno fertile per gli investitori asiatici si era capito da tempo, e basta annotarsi le sempre più numerose visite e i viaggi istituzionali che ancora oggi avvengono sull’asse La Spezia-Estremo Oriente – l’ultima risale a gennaio, con la visita a Palazzo civico della console generale della Repubblica popolare cinese a Firenze, Yin Qi – per capire che non ci troviamo di fronte a qualcosa di estemporaneo. In provincia cresce la presenza cinese e, di pari passo, l’imprenditoria asiatica. Gli ultimi dati messi a disposizione dalla Camera di Commercio ’Riviere di Liguria’ sono chiari: nel 2015 i cinesi residenti nello Spezzino erano 432, a inizio 2024 ben 600, con un aumento del 38,9%. Persone radicate soprattutto nel capoluogo: nel comune della Spezia la popolazione cinese residente è passata dalle 376 persone del 2015 alle 494 di inizio 2024. Un trend in crescita, così come è in incremento la vocazione imprenditoriale delle persone cinesi residenti in provincia. In meno di dieci anni gli imprenditori asiatici – titolari, soci e amministratori di imprese – sono passati da 171 a 245, con un aumento del 43,3%.

Una grande predisposizione all’imprenditoria sottolineata anche da Marco Casarino, segretario generale della Camera di Commercio ’Riviere di Liguria’. "I cinesi si distinguono dagli altri stranieri per l’altissimo tasso di imprenditorialità. Le persone cinesi titolari di un’impresa individuale e titolari di quote di maggioranza e cariche amministrative in imprese societarie costituiscono il 40% del totale dei residenti cinesi in provincia. Se questa stessa percentuale l’applicassimo al totale della popolazione provinciale spezzina, avremmo 89.200 imprese: ciò significa che il tasso di imprenditorialità cinese è almeno 4 volte tanto quello degli spezzini".

Dai dati messi a disposizione dall’ente camerale si evince infatti che delle 245 persone cinesi attive nel tessuto imprenditoriale spezzino, ben 153 sono titolari di imprese individuali, e 55 sono titolari di quote o amministratori di società di capitale, mentre i settori economici più gettonati sono quelli del commercio all’ingrosso e dettaglio, dei servizi di alloggio e ristorazione, e di altre attività connesse coi servizi. Ma se sotto il profilo imprenditoriale pare andare tutto bene, l’unico cruccio è dato dalla scarsa integrazione di queste aziende rispetto al contesto economico territoriale.

"In genere – riflette Casarino – le imprese straniere, sopratutto cinesi, si integrano meno, tendono a tenere legami solo tra di loro: forse per la differenza culturale, linguistica, c’è questa tendenza a una minore permeabilità dell’economia cinese rispetto al contesto territoriale – sottolinea il segretario generale dell’ente camerale –. Questo significa minore integrazione, ed è un aspetto negativo. All’economia fa bene lo scambio, la presenza di un ’gruppo’ isolato può portare a una frammentazione che di per sé è negativa". "Per quanto riguarda la popolazione – aggiunge Casarino – assistiamo a un incremento nel tempo, percentualmente molto veloce, sia degli stranieri in generale che dei cinesi residenti. Nel loro caso si tratta ancora di immigrazione pura, cioè di nati in Cina che si stabiliscono qui".