
Avvocato Gino Consorti
Prato, 31 maggio 2025 – Un picco di tensione improvviso, avvenuto lo scorso 21 ottobre durante alcuni lavori sulla rete elettrica a Iolo, ha danneggiato decine di apparecchiature elettriche ed elettroniche nelle abitazioni. Da lì è partita un'azione di risarcimento collettiva che ha visto il riconoscimento del guasto, ma non ancora, a sette mesi dall’episodio, dei danni.
Una trentina di famiglie hanno subito danni e molte di loro sono rimaste senza elettrodomestici essenziali.
Spiega l’avvocato Gino Consorti, del foro di Prato, che assiste il gruppo di residenti: “Abbiamo inviato tutta la documentazione necessaria a E-Distribuzione, che ha riconosciuto l’esistenza del picco di tensione, ma ha poi precisato che i lavori erano stati affidati in appalto ad una ditta esterna, e che quindi sarebbe spettato a quest’ultima risarcire i danni”. Da quel momento, però, tutto si è fermato. “Sono passati sette mesi e non c’è stato alcun passo avanti – continua Consorti –. Non solo non è arrivata una risposta concreta, ma non è mai stata effettuata nemmeno una stima dei danni subiti”. L’elenco dei dispositivi fuori uso comprende frigoriferi, lavatrici, televisioni, caldaie, condizionatori, cancelli elettrici e altri apparecchi. Alcuni residenti, denuncia il legale, non hanno potuto permettersi di sostituirli, e vivono da mesi con gravi disagi.
Tra le famiglie è nata anche una rete di solidarietà per sostenere chi è più in difficoltà. “ Abbiamo inviato numerosi solleciti, l’ultimo il 19 maggio, sottolinea il legale. “A questo punto, se non ci saranno risposte a breve, saremo costretti a procedere giudizialmente in sede civile per il risarcimento danni e del grave disagio che il colposo e inerte comportamento sta provocando a tutti i residenti di Iolo coinvolti nell'accaduto. Non è accettabile attendere così tanto per un evento in cui le responsabilità sono già state accertate”.
A farsi portavoce del malcontento è anche Marilena Bacci, a nome delle famiglie coinvolte: “Abbiamo chiesto un sopralluogo da parte dei tecnici per verificare di persona i danni nelle abitazioni. Non è mai avvenuto. Questo silenzio alimenta solo rabbia e sfiducia. Alcuni hanno speso migliaia di euro per riparazioni, altri hanno trascorso l’inverno senza caldaia. Non è giusto dover anticipare certe cifre quando la responsabilità è chiara”.
I residenti chiedono risposte immediate: “Un risarcimento rapido sarebbe stato un gesto di buonsenso e rispetto. Invece siamo stati lasciati soli a fronteggiare una situazione che ha colpito beni indispensabili nella vita quotidiana”.