REDAZIONE PRATO

Prato, frodi fiscali nel tessile: 13 indagati. Recuperato oltre mezzo milione di euro

Operazione congiunta tra Procura, Finanza e Agenzia delle entrate. Sono emersi anche i reati di riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego di proventi illeciti

La Guardia di Finanza (foto di repertorio)

La Guardia di Finanza (foto di repertorio)

Prato, 9 giugno 2025 – Recuperato oltre mezzo milione di euro, per le casse dello Stato, all’interno dell’indagine penale della Procura della Repubblica di Prato e con le prime adesioni ai verbali di contestazione redatti dalla Guardia di finanza, nella procedura di accertamento fiscale curata dall'Agenzia delle Entrate.

Le ipotesi accusatorie hanno riguardato l'emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, nonché l'infedeltà e l'omessa dichiarazione fiscale. Contestualmente, sono emersi anche i reati di riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego di proventi illeciti. I tredici indagati destinatari dell'avviso di conclusione delle indagini preliminari risultano aver pianificato un articolato disegno criminoso finalizzato all'evasione di imposte dirette e Iva nel settore tessile, facendo leva su diversi schemi fraudolenti. Tra questi l'impiego di imprese cartiere, formalmente interposte nei rapporti di fatturazione, che emettevano documentazione fiscale fittizia a beneficio dei reali orchestratori della frode; l'utilizzo di una società "esterovestita", ufficialmente di diritto bulgaro ma di fatto operante sul territorio italiano, così da sottrarre i redditi al controllo dell'erario; la creazione di ditte individuali e società intestate a prestanome, ma effettivamente dirette dal medesimo nucleo di indagati.

I proventi generati dall'evasione venivano successivamente "ripuliti" attraverso operazioni di autoriciclaggio gestite dagli stessi soggetti coinvolti e, in alcuni casi, attraverso ulteriori attività di riciclaggio e reimpiego curate da terzi estranei alla frode. Anche questi ultimi sono stati individuati e ricondotti alle proprie responsabilità grazie all'approfondita attività investigativa congiunta tra Procura e Guardia di finanza di Prato. “Gli accertamenti di natura tributaria – si legge in una nota – hanno consentito di ricostruire un quadro economico che ha indotto gli indagati alla immediata adesione ai verbali di accertamento fiscale, fondati sugli elementi solidi acquisiti in sede investigativa che, ad oggi, ha già portato all'incasso delle prime somme - oltre mezzo milione di euro - restituendo risorse fondamentali all'erario e segnando un importante risultato nel contrasto ai reati economico-finanziari