REDAZIONE PRATO

Mezzo milione recuperato a Prato: smascherata frode fiscale nel tessile

Tredici indagati nel computo di un’inchiesta condotta dalla Procura con la guardia di finanza e l’Agenzia delle Entrate

La guardia di finanza (Foto di repertorio)

La guardia di finanza (Foto di repertorio)

Prato, 7 giugno 2025 – Mezzo milione di euro recuperato grazie ad un'operazione articolata tra la Procura di Prato, la Guardia di Finanza e l'Agenzia delle Entrate. La somma è il risultato di un’inchiesta guidata dal procuratore Luca Tescaroli che ha smascherato un elaborato sistema di frode nel settore tessile, basato su fatture fittizie e dichiarazioni fiscali mendaci, in violazione del decreto 74/2000.

In aggiunta agli addebiti fiscali, emergono reati di riciclaggio e autoriciclaggio di proventi illeciti. Tredici individui sono stati notificati della conclusione delle indagini preliminari. Gli investigatori hanno tracciato un quadro d'azione criminale volto all'evasione fiscale, tramite stratagemmi che comprendevano l'utilizzo di aziende cartiere per false fatturazioni, e una società bulgara, ma operante in Italia, per eludere il fisco.

Altri metodi includevano la creazione di società intestate a prestanome ma gestite sempre dallo stesso gruppo. L'autoriciclaggio avveniva mediante complesse operazioni, spesso con l'aiuto di complici identificati dalle indagini condotte dalla Guardia di Finanza e dalla Procura. La solidità dei controlli tributari ha spinto alcuni indagati a riconoscere le contestazioni e a pagare le somme dovute. Un atto che non solo permette allo Stato di recuperare risorse evase, ma costituisce un messaggio forte nella lotta contro i crimini economici, come sottolinea il procuratore Tecaroli.