CRISTINA CRISCI
Cronaca

L’avvocato intascava i risarcimenti. I clienti: “Noi truffati, ridateci i soldi”. Sequestrati 2,6 milioni

Denunciato nei mesi scorsi dalla guardia di finanza deve rispondere delle ipotesi di reato di dichiarazione infedele, appropriazione indebita e autoriciclaggio. E in vista ci sono nuove contestazioni

L’indagine è stata svolta dalla Guardia di finanza di Città di Castello

L’indagine è stata svolta dalla Guardia di finanza di Città di Castello

Città di Castello, 23 maggio 2025 – Invece di consegnare i risarcimenti delle assicurazioni ai propri clienti ne teneva una parte per sé, ma non tutto è andato ’liscio’ e ora un avvocato di Città di Castello è finito nei guai. Denunciato nei mesi scorsi dalla guardia di finanza deve rispondere delle ipotesi di reato di dichiarazione infedele, appropriazione indebita e autoriciclaggio. In questi giorni si è svolta l’udienza preliminare che è stata rinviata e in vista ci sono nuove contestazioni.

In tribunale si sono presentanti anche gli avvocati Lorenzo Pieracci, Walter Guarini, Sandro Radicati, Andrea Galmacci, Federica Ferri e Silvia Marinelli in rappresentanza di alcune delle persone offese che si costituiranno parte civile “al fine di ottenere la restituzione di quanto indebitamente sottratto dall’imputato”, precisano. A causa di una notifica non andata a buon fine, il procedimento è stato rinviato all’udienza dell’8 luglio, “ma il pubblico ministero ha anticipato che depositerà un supplemento di indagine e procederà a contestare all’imputato ulteriori fatti di reato”, riferiscono gli avvocati dei clienti in una nota. Al professionista, un cinquantenne tifernate, sono stati anche sequestrati 2 milioni e 600 mila euro di beni in via preventiva. Secondo la Procura di Perugia si sarebbe appropriato di “parte del risarcimento erogato da istituti assicurativi ai propri clienti” per una cifra di almeno 210mila euro.

Contestato anche l’autoriciclaggio per avere effettuato “trasferimenti di denaro in attività finanziarie attraverso la sottoscrizione di polizze assicurative alimentate con versamenti diretti dai propri conti correnti per 150mila euro”, poi ancora l’evasione dell’Irpef e omesse dichiarazioni di compensi professionali per altri 87mila euro. Le indagini della guardia di finanza erano sorte da un’attività di verifica fiscale svolta nei confronti dell’uomo che ha consentito di acquisire numerosi fascicoli relativi a pratiche di richieste di risarcimento avanzate alle compagnie assicurative dal 2017 al 2022. I clienti avevano affidato all’avvocato anche la gestione del contenzioso stragiudiziale, per cui l’uomo era divenuto anche il mediatore e il referente con le assicurazioni per ottenere la liquidazione transattiva dei danni. Ma alla fine – questo è ciò che emerso dall’attività investigativa – il legale versava ai clienti solo una parte e, senza il loro consenso, si teneva la differenza. Con queste somme, poi, l’avvocato avrebbe acquistato polizze assicurative, oppure trasferito i soldi alla moglie per investimenti in altri prodotti finanziari.