CATERINA CAPPELLINI
Cronaca

Poggio non è tra i Comuni inquinati: "Dati delle Pm10 buoni per Arpat"

Il sindaco Palandri: "Cade il presupposto per chi è ricorso al Tar contro il Comune sul doppio senso"

I gas auto contribuiscono alle Pm10

I gas auto contribuiscono alle Pm10

Poggio a Caiano non figura tra i Comuni toscani critici per la qualità dell’aria. A dirlo è l’Arpat (Agenzia regionale di protezione ambientale), che nei monitoraggi degli ultimi 5 anni non ha rilevato sforamenti dei limiti di Pm10 (le polveri sottili). Un dato che ribalta la narrativa al centro della vicenda giudiziaria sul senso di via Vittorio Emanuele II.

Lo scorso febbraio il Tar della Toscana aveva accolto il ricorso di un piccolo gruppo di cittadini, annullando il provvedimento del Comune relativo al ripristino del doppio senso di marcia in una delle arterie principali del paese. Secondo i ricorrenti, la viabilità a senso unico – introdotta durante i lavori sul ponte al Molino e poi mantenuta – aveva migliorato la sicurezza, ridotto il traffico, aumentato i parcheggi e, soprattutto, diminuito l’inquinamento. La giunta guidata dal sindaco Riccardo Palandri, non aveva però condiviso queste conclusioni. Convinta della bontà del proprio operato e della strategicità del doppio senso per collegare Poggio al ponte all’Asse e all’area metropolitana fiorentina, aveva deciso di impugnare la sentenza del Tar e ricorrere al Consiglio di Stato.

Ora però arriva un elemento oggettivo a rimescolare le carte. Secondo i dati ufficiali di Arpat, Poggio a Caiano non ha mai superato i limiti di legge per le Pm10 negli ultimi 5 anni e a confermarlo è l’aggiornamento della mappa dei Comuni critici effettuato dalla Regione in cui Poggio non figura. "Una bella notizia per il nostro territorio – commenta il sindaco Palandri –. E chissà cosa ne penseranno coloro che hanno costruito il ricorso al Tar proprio sulla base del presunto aumento dell’inquinamento…".

La battaglia legale prosegue, con il Consiglio di Stato chiamato a pronunciarsi sull’appello del Comune. Intanto resta alto il confronto in paese, tra sostenitori del doppio senso e fautori del senso unico.

Caterina Cappellini