REDAZIONE PRATO

Parte il terzo strike days . Scioperi a oltranza in tutti i Macrolotti

I Sudd Cobas annunciano la partenza di una nuova protesta che coinvolge più aziende contemporaneamente. Finito il presidio al memoriale in via Toscana.

Una delle manifestazioni promosse dal sindacato dei Sudd Cobas in difesa degli operai sfruttati

Una delle manifestazioni promosse dal sindacato dei Sudd Cobas in difesa degli operai sfruttati

Inizia oggi il terzo "Strike Days", dopo quelli dello scorso ottobre a Seano e quello di questa primavera che ha già portato a 28 scioperi ed altrettante vittorie sindacali. Ad annunciare la partenza del terzo strike days (ossia giornate di sciopero a oltranza) è il sindacato dei Sudd Cobas che ha già organizzato una manifestazione simile un mese fa con un unico grande sciopero diffuso nei Macrolotti e una staffetta di operai che, a turno, davano solidarietà ai colleghi di altre aziende astenendosi dal lavoro per una intera giornata.

"Anche stavolta si tratterà di un’ondata di scioperi nel distretto moda contro il lavoro nero ed i turni di 12 ore – dicono dal sindacato –. Il movimento 8x5 ormai cresce ad un ritmo esponenziale incoraggiato dalle vittorie già raggiunte, e saranno decine le aziende coinvolte da scioperi e picchetti in tutti i quadranti industriali della provincia di Prato".

Intanto, dopo cinquantotto giorni, è stato sospeso il presidio al memoriale per le vittime del rogo alla "Teresa Moda", confezione a gestione cinese nella quale, nel dicembre 2013, morirono sette operai orientali. Ad annunciare la fine del presidio sono gli stessi sindacalisti dei Sudd Cobas che avevano promosso l’iniziativa anche in vista della festa dei lavoratori del primo maggio.

"Dopo la distruzione del memoriale avvenuta lo scorso 28 aprile, per due mesi decine di volontari e volontarie – tra cui moltissimi operai del distretto e studenti e studentesse della Piana – si sono alternati al presidio per difendere la memoria dei sette operai ed operaie cinesi morti nel 2013. Questi due mesi di presidio dovrebbero aver chiarito che chi attacca il memoriale attacca il cuore solidale di questa città", dicono dal sindacato. Il memoriale era stato rimosso dal proprietari dei capannoni che affacciano sul piazzale, che è di proprietà privata. I Sudd Cobas lo hanno ricostruito in tempi record restando per giorni in via Toscana in modo che non venisse rimosso nuovamente.

"La palla ora passa ai proprietari dei capannoni del condominio industriale di via della Toscana, che dal primo momento hanno deciso di dichiarare guerra alla memoria e che hanno già annunciato azioni legali contro il nostro sindacato accusato di aver promosso la costruzione del memoriale. Si assumeranno la responsabilità morale, sociale e politica di un eventuale nuovo vilipendio alla memoria degli operai e delle operaie morte – spiegano dai Sudd Cobas –. La battaglia per garantire, a dodici anni di distanza, la dignità e la memoria per le vittime della strage continua. Come? Dipenderà dalle scelte dei proprietari dei capannoni. Siamo pronti".