REDAZIONE PRATO

Pace armata nel Pd. Il soccorso dei big salva il segretario Biagioni e gli equilibri interni

Relazione con scarsa autocritica e con molti attacchi al centrodestra. Giacomelli e Biffoni anestetizzano la rivolta: momento della compattezza. .

Relazione con scarsa autocritica e con molti attacchi al centrodestra. Giacomelli e Biffoni anestetizzano la rivolta: momento della compattezza. .

Relazione con scarsa autocritica e con molti attacchi al centrodestra. Giacomelli e Biffoni anestetizzano la rivolta: momento della compattezza. .

Pace armata, oggi il bis. La direzione fiume dei dem di martedì avrà una seconda puntata a Galciana per continuare il confronto dopo la bufera che ha investito sindaca, Comune e Pd.

Il segretario Marco Biagioni dopo la relazione di sette cartelle resta in sella, non ha intenzione di mollare. Nessuno formalmente ha chiesto le sue dimissioni con mozioni o interventi espliciti l’altra sera a Vergaio. E lui pur assumendosi “la piena responsabilità di questo momento politico“ sottolinea al tempo stesso “nessun passo indietro, nessuna ammissione di colpevolezza rispetto ad un Partito che agisce nella trasparenza, affermando con forza il valore, l’impegno e il lavoro quotidiano per contrastare ogni forma di abuso, d’ingiustizia e opacità“. Quindi resta al suo posto come da percorso definito: fino alle Regionali quando sarà tirata una riga. Lui stesso aveva evidenziato di voler portare il partito a quella scadenza (il riferimento era al suodoppio mandato segretario-assessore però). Intanto ha rilanciato la new generation dem con Prato “che deve continuare ad essere un modello virtuoso per la Toscana e per il Paese“. Ha attaccato violentemente le forze del centrodestra (“Sciacalli“) e la strategia (del “Fango“), non poteva mancare il ritornello contro il governo e tutto ciò che non ha fatto, secondo Biagioni, per la città in questi mesi di governo Meloni. E’ piaciuto l’intervento del giovane segretario? Soprattutto ha convinto? Non così tanto se un esperto saggio ha definito la serata di martedì da “pace armata“ prevedendo che non succederà niente di che nella seconda puntata.

Tre componenti hanno sorretto Biagioni e il partito nella fase più difficile di questi anni. I ’grandi vecchi’ del Pd, il gruppo biffoniano e il vertice Schlein di cui Biagioni fa parte. Un mix di interessi e necessità ha fatto sì che martedì non ci fosse il grande crac “anche se nelle ore precedenti covava il desiderio di chiedere la sfiducia“ si dice tra diversi membri della direzione. Poi è interventuto il ’soccorso rosso’ è la bolla dem si è sgonfiata.

Eccoli i protagonisti che hanno tenuto su la barella del Pd locale e la poltrona del giovane segretario: Antonello Giacomelli e Matteo Biffoni. Il primo ha agito come spesso fa dietro le quinte ed ha mandato in avanscoperta un altro esperto personaggio della politica pratese (Stefano Ciuoffo), il secondo ha tolto gas ai suoi limitando le critiche.

Biagioni ha apprezzato, tanto da citare Ciuoffo nella relazione (“Come giustamente lui ha scritto oggi esiste anche una questione politica, cioè quella di elaborare insieme una visione condivisa su quanto è avvenuto e ragionare in profondità del rapporto tra amministrazione e ambienti esterni. Senza paura di analizzare anche i nostri limiti“) mentre l’ex sindaco, incoronato nei mesi scorsi a Paperino quale coordinatore del programma dem per le Regionali e candidato in pectore per il consiglio toscano, ha fatto capire “che il momento è talmente grave che tutti siamo messi in discussione“.

Pistole fumanti quindi disinnescate e via alla seconda puntata della direzione in attesa dell’assemblea provinciale (rinviata).

Martedì sera hanno preso la parola Bruno Ferranti, Gabriele Alberti, Filadelfo Spinella, Marco Sapia, Maria Logli, Simone Barni, Edoardo Carli, Sandro Malucchi. L’operazione ’Salvate il giovane segretario’ è andata in porto. Così come sono stati salvati gli equilibri interni. Perché adesso “non è proprio il momento“ si diceva nella notte stellata di Vergaio. Ora c’è però da guardare in faccia il popolo dem.

Luigi Caroppo