SILVIA BINI
Cronaca

Opposizioni all’attacco. Mazzetti accusa il Pd. Lega: "Scuse a Prato"

Le reazioni dopo la decisione del gip su Bugetti

La sindaca Ilaria Bugetti lunedì scorso al Palagiustizia di Firenze prima dell’interrogatorio con il gip

La sindaca Ilaria Bugetti lunedì scorso al Palagiustizia di Firenze prima dell’interrogatorio con il gip

La bomba giudiziaria è scoppiata in piena estate, ma l’onda d’urto si sta abbattendo con forza sulla politica toscana. L’ex sindaca di Prato, Ilaria Bugetti, si è dimessa e per effetto di ciò non è stata applicata nessuna misura cautelare, ma i "gravi indizi di colpevolezza" messi nero su bianco dal gip di Firenze pesano come macigni sulla sua figura e danno il là alle inevitabili reazioni dei partiti di opposizione. È l’onorevole di Forza Italia, Erica Mazzetti, a parlare apertamente di "un sistema opaco, perfino corruttivo, che mina il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni". Una presa di posizione netta, quella della deputata azzurra, che non risparmia critiche al Pd, individuato come responsabile politico di quanto accaduto: "C’è un problema politico che non si può più evitare e che coinvolge il partito egemone in città e in Toscana. La gestione amministrativa è stata compromessa proprio nel momento in cui Prato aveva bisogno di stabilità e visione". Mazzetti rilancia l’idea di una cabina di regia per "salvare Prato" e uscire dall’impasse: "Serve discontinuità, serve concretezza. Ma soprattutto, serve trasparenza".

Anche la Lega alza i toni. Elisa Montemagni, commissario provinciale del Carroccio, e Claudiu Stanasel, capogruppo in consiglio comunale, si affidano alla magistratura ma puntano il dito sul danno d’immagine subito dalla città: "Il comunicato della Procura è molto chiaro. Se le accuse verranno confermate, qualcuno dovrà chiedere scusa ai pratesi".

Sotto accusa è un presunto scambio sistematico di favori tra l’allora sindaca e l’imprenditore Riccardo Matteini Bresci, che invece è finito agli arresti domiciliari. La procura antimafia parla di un rapporto di reciproco vantaggio, in cui le funzioni pubbliche venivano piegate a interessi privati. E se il gip Alessandro Moneti ha riconosciuto la gravità degli indizi, la rinuncia alla carica da parte della Bugetti è bastata a risparmiarle misure cautelari. Ma le domande restano, e sono tante. "Resto garantista fino alla fine con tutti, ma rilevo che sono stati riscontrati ‘gravi indizi di colpevolezza’ e che l’ormai ex sindaco di Prato, Ilaria Bugetti, forse ha evitato i domiciliari solo perché si è dimessa - aggiunge Mazzetti -. Lasciamo lavorare la magistratura, i processi si fanno nell’aule del tribunale, fermo restando che sta emergendo un quadro estremamente preoccupante: c’è un sistema opaco e, sembra, perfino corruttivo che lede l’interesse delle persone e mina il rapporto di fiducia tra collettività e istituzioni, creando incertezze e problemi che destano preoccupazioni gravi a tutti coloro che hanno senso di responsabilità".

Il centrodestra ha l’occasione di avanzare compatto. "Dobbiamo remare tutti dalla stessa parte", ha detto Mazzetti. A ruota gli esponenti leghisti: "Come Lega in primis siamo, dunque, pronti a lavorare senza sosta affinché la problematica giudiziaria crei il minor danno possibile, anche d’immagine, alla città - sottolineano - ci auguriamo, altresì che il Pd la smetta di addossare colpe al centrodestra e che, viceversa, si faccia un attento esame di coscienza, riflettendo prima di parlare".