REDAZIONE PRATO

L’omicidio di Denisa. Vasile aveva un complice. Si indaga su altre donne scomparse

Accertamenti sul coinvolgimento di un altro uomo nelle fasi successive del delitto. Si indaga sui quattro cellulari e sulle lame trovare in giardino

Denisa Maria Paun

Denisa Maria Paun

Prato, 10 giugno 2025 – Difficile pensare che Vasile Frumuzache abbia potuto fare tutto da solo. E quindi è “comprensibile”, ha scritto il gip, che nelle fasi successive al delitto di Maria Denisa Paun, l’ecort romena di 30 anni uccisa nel residence Ferrucci a Prato la notte fra il 15 e 16 maggio e poi decapitata, l’assassino sia stato aiutato da qualcuno. Qualcuno che può aver dato una mano a Frumuzache a occultare il cadavere e a praticare la decapitazione per “non rendere il corpo identificabile”, come ha detto l’assassino agli investigatori. Le indagini sulla morte della escort romena vanno avanti serrate e nel massimo riserbo.

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I punti interrogativi da sciogliere sono molti in quanto la confessione del killer, guardia giurata di origine romene di 32 anni, non sembra essere stata del tutto genuina. La prima contraddizione è emersa dall’autopsia che ha stabilito come Denisa sia stata decapitata con un fendente netto, praticato con un’accetta e o una mannaia. Del tutto diversa la ricostruzione fornita da Frumuzache che ha sostenuto di aver tagliato la testa della donna con un coltello da cucina e all’interno della stanza del residence. Anche su quest’ultimo particolare gli accertamenti svolti dai carabinieri non hanno rilevato tracce di sangue nella camera e neppure segni di pulizia.

Come è stato possibile? E’ probabile che la guardia giurata abbia eseguito la decapitazione nel giardino di casa sua dove poi ha bruciato la testa insieme al borsone nero della escort. Frammenti di cranio e della borsa sono stati trovati nel giardino di pertinenza della casa a Monsummano Terme dove la guardia giurata viveva insieme alla moglie e ai due figli piccoli. Come poco credibile sembra essere il movente: un ricatto da parte di Denisa di rivelare alla moglie il tradimento quando sarebbe venuta a sapere che la guardia giurata ha una famiglia. L’uomo ha confermato di averla strangolata afferrandola da dietro e di averla poi portata via chiusa nella valigia come dimostrano le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona intorno al residence nelle quali si vede Frumuzache uscire e rientrare dalla parte posteriore del residence per due volte portandosi dietro le valigie. Ma chi può aver aiutato Frumuzache? La procura, il giorno dopo il fermo dell’uomo, ha perquisito (ma non indagato) un italiano, di Pistoia, che negli orari in cui il romeno era nel residence è stato immortalato dalle telecamere lasciare il residence. Ulteriori accertamenti saranno fatti sui quattro telefoni trovati in uso a Frumuzache e sulle lame bruciate rinvenute in giardino: fra queste ci potrebbe essere l’arma del delitto.

Il secondo aspetto su cui stanno concentrando gli sforzi degli investigatori riguarda la possibilità che il romeno possa aver ucciso ancora. L’uomo, messo alle strette, ha già confessato un secondo omicidio: quello di Ana Maria Andrei, sparita da Montecatini alla fine di luglio scorso. I resti sono stati rinvenuti nel campo degli orrori sulla collina delle Panteraie dove ha indicato Frumuzache, a 80 metri di distanza dal luogo dove è stato abbandonato il corpo di Denisa. La procura sta incrociando i dati fra le donne scomparse nei luoghi dove è passato Frumuzache, fra cui Trapani, dove ha vissuto a lungo, e la Toscana dove si era trasferito nel 2022 e il traffico telefonico delle utenze in uso alla guardia giurata. Ci si concentrerà anche su quei periodi in cui la moglie di Frumuzache non c’era in quanto gli omicidi delle due donne sono stati portati a termine quando la moglie era assente da casa.

Laura Natoli