DANIELE BERNARDINI
Cronaca

Il killer delle escort: "Un uomo narcisista. Potrebbe aver ucciso altre volte in passato"

L’analisi della nota criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone "La decapitazione è un elemento rituale: ha attuato fantasie malate".

L’analisi della nota criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone "La decapitazione è un elemento rituale: ha attuato fantasie malate".

L’analisi della nota criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone "La decapitazione è un elemento rituale: ha attuato fantasie malate".

"Vasile Frumuzache ha lasciato la testa decapitata di Denisa Maria Adas vicino al prato dove giocavano i suoi bambini perché voleva che la trovassero. Provava un desiderio malato di assistere allo shock dei figli mentre, all’improvviso, si trovavano davanti a quella parte del corpo umano. Questa possibilità non è affatto da escludere". Roberta Bruzzone, criminologa e psicologa forense, è ormai una delle opinioniste più note della televisione italiana, oltre ad aver svolto perizie e consulenze nell’ambito di alcuni tra i più importanti casi di cronaca nera degli ultimi anni. I due cadaveri scoperti nel terreno del casolare abbandonato in via Riaffrico e l’arresto di Frumuzache, reo confesso dei delitti, sono stati oggetto di dibattito mediatico in questi giorni. E dalla specialista, pur non essendo coinvolta direttamente nel caso, arriva un’analisi terribile della vicenda. "Ho invitato a rivedere tutti i luoghi in cui quest’uomo ha vissuto in Italia – sottolinea – e verificare le scomparse avvenute negli stessi momenti, per scoprire altre possibili vittime".

Dottoressa Bruzzone, lei non lo ha periziato, ma che idea si è fatta di Vasile Frumuzache, una guardia giurata di cui i colleghi avevano una bella opinione?

"Ritengo che possa essere affetto da varie patologie, a partire dal disturbo antisociale della personalità, caratterizzato da un forte disprezzo per i diritti degli altri e le regole sociali. A mio avviso, soffre anche di narcisismo e ha un senso grandioso di sé, con la totale mancanza di empatia e l’assenza di comprensione delle sofferenze delle persone che si trova davanti. E, infine, ha delle fantasie sessuali abnormi che culminano con l’uccisione di queste donne".

Frumuzache ha sostenuto che Denisa voleva ricattarlo, minacciando di rivelare tutto alla moglie se lui non l’avesse pagata, mentre Ana Maria Andrei lo avrebbe rifiutato, facendo scoppiare la sua ira…

"Sono tutte bugie. Quell’uomo ha dimostrato di essere un entusiasta frequentatore di escort e quelle povere donne sono morte perché in questo modo l’assassino ha realizzato qualcuna delle sue perverse fantasie".

Perché conservare la testa di Denisa? Era un elemento di forte rischio per lui...

"Un assassino del genere non è per forza un premio Nobel, dobbiamo aver chiaro questo concetto. Del resto, anche se la scomparsa di Ana Maria era stata denunciata, mi sembra di aver capito che non fossero partite ricerche particolari. La decapitazione di Denisa, forse, rappresenta un elemento rituale, un comportamento che nasce sempre dalle fantasie malate dell’arrestato. È come se lui non riuscisse a separarsi del tutto dalla sua vittima e, non potendo portare tutto il corpo, ne abbia tenuto almeno una parte con sé. Mettendola poi in un punto dove i bambini avrebbero potuto trovarla mentre giocavano, proprio per godere del loro shock".

La moglie dell’assassino sembra non essersi posta troppe domande davanti alla macchina di Ana Maria parcheggiata in garage. Come valuta il suo comportamento?

"Uomini del genere scelgono donne molto fragili come compagne, donne con cui possono mascherarsi molto bene. Per questo ha potuto portare quella macchina a casa senza destare sospetti o preoccupazioni . Molti serial killer hanno l’abitudine di portare nelle loro abitazioni oggetti appartenenti alle vittime come una sorta di trofeo di caccia".

Daniele Bernardini