
Il cantiere alla scuola Pier Cironi Qui la posa della prima pietra (foto Attalmi)
Non è solo un cantiere: è un passo avanti nell’idea di città che cambia. È un’aula che si apre, una palestra che accoglie, un corridoio che attende studenti. A Prato la nuova scuola Pier Cironi è quasi realtà. L’intervento più imponente tra quelli finanziati dal Pnrr sul territorio comunale — insieme allo stadio dell’acqua di Iolo — sta arrivando alla fase finale. Il collaudo è in corso, le pareti interne stanno prendendo forma e l’obiettivo è ambizioso: finire tutto con nove mesi di anticipo rispetto alla scadenza europea del 30 giugno 2026. Per far suonare la prima campanella nella scuola del futuro già all’inizio del prossimo anno scolastico.
Un investimento importante da 16 milioni di euro - di cui 10,5 milioni dal Pnrr e 5,5 milioni dal Comune di Prato - per riscrivere completamente il volto del polo scolastico di viale della Repubblica. L’edificio precedente, non più idoneo e fuori norma sul fronte antisismico, è stato completamente demolito. Al suo posto sorgeranno tre corpi distinti, ma collegati da una pensilina che li abbraccia e li unisce, disegnando un unico grande spazio verde al centro. Una corte viva e abitata, pensata per le ricreazioni e le lezioni all’aperto, cuore pulsante di una scuola che guarda fuori e respira il mondo.
Tre anime per un solo progetto: la scuola primaria da 880 metri quadrati, con 10 aule, 4 laboratori, una biblioteca e una mensa capace di accogliere fino a 300 bambini; la scuola secondaria di primo grado, 1325 metri quadrati, con 21 classi, 8 laboratori, auditorium, biblioteca e segreteria didattica, per un totale di 580 studenti. E poi la palestra, 700 metri quadrati, omologata per il gioco della pallavolo e pensata per ospitare fino a 100 persone. Uno spazio che potrà essere utilizzato anche fuori dall’orario scolastico, diventando punto di riferimento per le attività del quartiere.
Siamo di fronte a una delle opere più complesse e simboliche di tutta la galassia Pnrr pratese: il cantiere Cironi, insieme a quello dello stadio dell’acqua di Iolo, assorbe da solo quasi metà dei 48 milioni di euro complessivamente destinati alla città per scuole, impianti sportivi e edifici pubblici. E mentre la tabella di marcia nazionale fissa come termine giugno 2026, a Prato si accelera: l’obiettivo è tagliare il nastro già nella primavera del 2026, o forse prima. Una corsa contro il tempo che è anche una corsa verso una scuola nuova, in ogni senso.
E non solo nelle strutture. Il nuovo polo Cironi sarà un esempio di edilizia scolastica sostenibile, performante e accogliente. I materiali scelti per l’involucro sono naturali, ecocompatibili, con altissima capacità di isolamento termico. Questo garantirà un comfort abitativo elevato e consumi ridotti, con l’obiettivo di raggiungere lo standard Nzeb, Nearly zero energy building.
Per il riscaldamento e il raffrescamento sono state previste due pompe di calore aria/acqua in grado di assicurare continuità di servizio anche in caso di guasti.
Ma c’è anche un’anima estetica nel progetto, che non è solo funzione e numeri. Le grandi vetrate, battezzate ’Across the universe’, lasciano entrare la luce naturale e collegano gli spazi interni con il verde esterno, come fossero ponti tra scuola e mondo. La corte interna è pensata non come semplice snodo ma come spazio centrale di vita scolastica. Tutto, insomma, è progettato per educare anche attraverso l’architettura, l’ambiente, la bellezza. A oggi i lavori sono a buon punto: le strutture sono concluse, sono in corso le rifiniture interne. Il cronoprogramma è serrato ma rispettato. E intanto, intorno al cantiere, si moltiplicano le aspettative. Perché la nuova Pier Cironi non sarà solo una scuola: un luogo dove crescere e imparare. Con le finestre larghe sul futuro.
Silvia Bini