
Il progetto ha coinvolto quattro licei e circa 300 studenti: i ragazzi e le ragazze sono stati chiamati a creare una start up innovativa. Le migliori quattro sono state premiate ieri: "Il nostro scopo è insegnare il saper fare".
PRATO
Una app per organizzare lo studio, un dispositivo che rileva lo stress del guidatore, cristalli digitali per correggere la vista e un orologio salva-vita. Quattro idee nate nei banchi di scuola, ma con un orizzonte che guarda lontano. È questo il cuore dell’iniziativa che ha coinvolto i licei di Prato in un percorso concreto e stimolante, promosso dai Maestri del Lavoro del Consolato di Prato, per avvicinare i giovani al mondo dell’impresa.
"Se la scuola è responsabile di dare il massimo relativamente alle conoscenze - ha spiegato il Console Mauro Gori - il nostro scopo è contribuire a introdurre gli studenti alla fase del saper fare, ovvero alla maturazione delle competenze, indispensabili per affrontare il mondo del lavoro. Ugualmente importante è fornire informazioni utili per orientarsi nelle proprie scelte future". Attraverso un esercizio pratico - l’ideazione di una startup innovativa su un tema sociale o tecnologico - i ragazzi sono stati invitati a mettersi in gioco immaginando un prodotto "di cui il mondo ha bisogno".
E il risultato è stato sorprendente: creatività, spirito di osservazione, intuizione tecnica e capacità di lavorare in squadra hanno caratterizzato i progetti premiati ieri a Palazzo Banci Buonamici. Alla cerimonia erano presenti il presidente della Provincia Simone Calamai, la sindaca del Comune di Prato Ilaria Bugetti e, naturalmente, i Maestri del Lavoro. Quattro i licei coinvolti: Livi, Brunelleschi, Convitto Cicognini e Copernico. Quattro i progetti selezionati per la loro originalità e fattibilità.
Il Convitto Cicognini ha presentato Moodrive, un sistema pensato per aumentare la sicurezza alla guida. Il dispositivo, integrato nel volante, è dotato di sensori biometrici in grado di rilevare il livello di stress e sonnolenza del conducente, allertandolo in caso di pericolo. Una risposta concreta a uno dei fattori principali degli incidenti stradali.
Dal Copernico arriva CrystalEyes, tecnologia futuristica che prevede l’impianto di cristalli digitali all’interno dell’occhio per correggere automaticamente problemi visivi come miopia o astigmatismo. Una soluzione ancora da fantascienza, ma che apre scenari affascinanti nel campo della salute. Il Brunelleschi ha invece sviluppato StudyPlanner, un’app dedicata agli studenti per migliorare l’organizzazione dello studio. Con funzionalità di pianificazione intelligente, gestione del tempo e notifiche personalizzate, l’app aiuta a ridurre stress e ansia.
Infine, WatchOut è il progetto del liceo Livi: un orologio elegante dotato di strumenti per la sicurezza personale. Geolocalizzazione, allarme sonoro, chiamata d’emergenza e invio di notifiche possono essere attivati vocalmente o tramite sensori in situazioni critiche, rendendo il dispositivo un alleato prezioso per chi si trova in difficoltà.
L’iniziativa ha dimostrato quanto il dialogo tra scuola e mondo del lavoro sia non solo possibile, ma fondamentale per formare cittadini consapevoli e professionisti preparati. L’ingresso in aula dei Maestri del Lavoro ha rappresentato un ponte tra generazioni: un passaggio di testimone in cui l’esperienza incontra l’entusiasmo e l’innovazione. In un tempo in cui i giovani chiedono strumenti concreti per affrontare il futuro, esperienze come questa rappresentano un esempio virtuoso di come la scuola possa uscire dai propri confini per diventare un laboratorio di vita.
Silvia Bini