
I rappresentanti di Anpi, Comune, Prefettura e Provincia in piazza delle Carceri
La città e tutto il territorio pratese non dimenticano. Anzi vogliono tramandare alle giovani generazioni. E allora le consuetudini si rinnovano nel solco della memoria, valore da condividere. Il 6 settembre di 81 anni fa la gioia della Liberazione si mescolò al dolore dell’eccidio di Figline. Una giornata indimenticabile. E così ieri sera nel borgo si sono ricordati i 29 martiri mentre in mattinata in centro le celebrazioni per la Liberazione.
Il programma si è snodato come copione: alle 8 in piazza del Comune i rintocchi della campana civica di Palazzo Pretorio, “La Risorta”, in ricordo della Liberazione della città. Da Palazzo comunale la partenza delle corone d’alloro deposte davanti ai monumenti e ai cippi commemorativi del territorio. Alle 9.30 la messa in Duomo e corteo fino a piazza Santa Maria delle Carceri, dove è stata deposta una corona d’alloro al Monumento ai Caduti. Le celebrazioni sono proseguite a Figline, dove in serata c’è stata la tradizionale Marcia della Pace con gli interventi rappresentanti del Comune di Prato (la prima manifestazione senza presenza dell’amministrazione ma con commissario e la squadra di subcommissari) e dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.