
L’imprenditrice Daria Orlandi indagata per falsità ideologica
Avrebbe dichiarato di non avere pendenze penali per essere eletta consigliera di Estra (holding nella galassia della Multiutility Toscana) pur sapendo di avere a suo carico un procedimento per smaltimento illecito di rifiuti. "Consigliera senza titolo", la definisce il procuratore di Prato Luca Tescaroli. La "consigliera senza titolo" è Daria Orlandi, fiorentina di 45 anni, imprenditrice, presidente di Co.edil, aziende leader nel settore edile del distretto pratese, adesso indagata per falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico. L’atto pubblico è l’autocertificazione che Daria Orlandi ha compilato nel 2023 dichiarando di non avere pendenze penali quando, nel 2018, era stata perquisita nell’ambito di un procedimento penale per smaltimento illecito di rifiuti terminato lo scorso 31 gennaio con una serie di condanne in primo grado, fra cui la sua a due anni (pena sospesa). L’autocertificazione le era servita per essere nominata consigliera dall’assemblea di Estra del 20 giugno 2020.
L’inchiesta è stata resa nota dalla procura di Prato, congiuntamente con quella di Firenze, che ha spiegato di aver eseguito ieri una serie di acquisizioni di documenti presso Alia, Estra e Ance (associazione nazionale costruttori edili di cui Orlandi è presidente della sezione Toscana Nord) "funzionale a verificare la sussistenza" dell’ipotesi di reato di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico nei confronti dell’imprenditrice, "asseritamente commessa dopo che l’assemblea dei soci di Estra" due anni fa, "le conferiva la carica di consigliere".
Orlandi si è dimessa la scorsa settimana dal suo incarico nella società "per altri motivi", fanno sapere dalla holding. L’indagata, raggiunta al telefono, ha preferito non commentare. Per essere nominati consiglieri di Estra è necessario non aver riportato condanne penali definitive (cosa che per ora Orlandi non ha) ma il fatto di aver dichiarato il falso in un atto pubblico di una società partecipata resta.
La procura ha fissato l’interrogatorio dell’indagata nei prossimi giorni. L’inchiesta non è nata da una segnalazione di Estra e risulta strano che le procure di Prato e Firenze siano andate a scavare fino a trovare un documento dell’assemblea della holding risalente a due anni fa.
E’ probabile che il procedimento nasca come una costola della recente inchiesta della procura di Firenze per corruzione che ha coinvolto l’ex sindaca di Prato Ilaria Bugetti e l’imprenditore tessile Riccardo Matteini Bresci. Fra l’altro la Co.edil è una delle aziende incaricate di realizzare per conto di Progetto Acqua (il consorzio creato fra le varie realtà imprenditoriali del distretto) la fognatura industriale a servizio delle aziende del territorio. Fognatura che è stata uno dei temi al centro delle indagini della procura di Firenze nell’inchiesta per corruzione. L’ex sindaca è accusata infatti di aver adottato una delibera di giunta per concedere al Consorzio Progetto Acqua un terreno di proprietà del Comune, l’ex Memorino, per buttare le terre di scavo dei lavori della fognatura. Sarebbe stato l’amico Matteini Bresci a insistere con Bugetti nonostante il parere negativo degli uffici comunali che si erano opposti di firmare un provvedimento di tipo dirigenziale. Il sospetto è che l’inchiesta fiorentina, e ora anche quella pratese, sia più estesa di quello che si pensi.
Laura Natoli