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Il mostruoso femminile di Doyle. Un saggio da non dimenticare

Perché le figure femminili potenti, ribelli o semplicemente fuori norma vengono raccontate come streghe, spettri, vampiri o isteriche? Perché la...

Gianna Salemi: il suo è il sesto consiglio di lettura sulla Nazione di questo agosto. Un libro fuori dagli schemi, che fa riflettere

Gianna Salemi: il suo è il sesto consiglio di lettura sulla Nazione di questo agosto. Un libro fuori dagli schemi, che fa riflettere

Perché le figure femminili potenti, ribelli o semplicemente fuori norma vengono raccontate come streghe, spettri, vampiri o isteriche? Perché la cultura misogina ha da sempre paura delle donne? Nel saggio Il mostruoso femminile, (Tlon, 2021) Jude Ellison Sady Doyle – autore e attivista statunitense – raccoglie e smonta con intelligenza e ironia secoli di stereotipi mostrando come il corpo, la sessualità e la sofferenza femminile siano stati temuti, controllati e demonizzati e ci guida in un viaggio tra mito, letteratura, cronaca nera e cinema horror.

Partendo da figure mitologiche e letterarie come Medusa, Lilith, Carmilla o Carrie e passando per icone della cultura pop e per casi reali di cronaca, Doyle traccia un filo rosso che unisce la paura della femminilità fuori controllo alla necessità di ricondurla entro confini rassicuranti: la madre, la santa, la vittima silenziosa. Se un mostro è un corpo spaventoso perché fuori controllo, una donna è mostruosa quando è libera dal controllo maschile.

Restituendo voce a ciò che la cultura dominante ha definito mostruoso, l’autore ci invita a rovesciare lo sguardo: ciò che è stato definito mostruoso è spesso solo ciò che è stato rifiutato, incompreso, reso invisibile. Con approccio accessibile e mai banale, Il mostruoso femminile è una lettura stimolante e necessaria. Parla della fisicità, della rabbia e del dolore delle donne, rivelando quanto ancora oggi l’indipendenza femminile venga talvolta vissuta come una minaccia.

Perfetto per chi cerca una lettura estiva fuori dagli schemi: intensa, colta e capace di innescare una riflessione profonda sul nostro immaginario collettivo. Un saggio da leggere, discutere, non dimenticare.

Gianna SalemiBibliotecariaSocietà Cooperativa Culture