
"Il centrosinistra toscano si presenta con un’ampia coalizione, dal Movimento 5 Stelle alle forze centriste. È un laboratorio nazionale...
"Il centrosinistra toscano si presenta con un’ampia coalizione, dal Movimento 5 Stelle alle forze centriste. È un laboratorio nazionale in vista del 2027, con il vantaggio di una base elettorale solida intorno al 55% che consente a Eugenio Giani di partire favorito. Ma restano nodi irrisolti, dalle politiche energetiche alle infrastrutture, che potrebbero creare tensioni interne" aveva detto l’altro giorno Alessandro Chiaramonte, professore di Scienza politica all’Università di Firenze. Giovedì sera dal palco della Festa dell’Unità alla Querce (con Marco Sapia regista e factotum) gli ha risposto il presidente della Toscana e candidato bis per la guida della Regione, Eugenio Giani: "Non si tratta di un patto elettorale, ma di una strategia politica che si fonda su basi solide, sono punti che ci accomunano. Sono convinto, come stiamo già dimostrando, che la sintesi di una visione comune prevarrà e sarà vincente. In Toscana come nelle altre regioni in cui la segretaria Schlein ha messo in piedi questa coalizione ampia". E Giani non ha neanche timore che il partito dell’astensionismo cresca: "Girando in queste settimane tra la gente vedo una voglia di partecipare, anche a sorpresa di tanti giovani... molti di loro mi chiedono un selfie, anche questo è coinvolgimento".
Giani, prima dell’intervista di Luigi Caroppo, caporedattore de La Nazione, ha fatto salire sul palco della festa i candidati presenti. Accanto a lui Chiara Bartalini del Movimento Cinque Stelle, ex assessora comunale, e tutti gli altri (tra cui la sorridente capolista dem Marta Logli, un serio Matteo Biffoni, i civici Rosanna Sciumbata e Roccangelo Tritto, i dem Marco Martini, Sandra Bolognes e Flora Leoni). Tanti i temi toccati con promesse ad hoc sul Soccorso e sulla casa di Comunità di San Paolo. Rilancio sulla tramvia ("Vediamo se Salvini ci mette i soldi e non pensa solo al Ponte sullo Stretto") e pieno sostegno all’opera del procuratore capo Luca Tescaroli.