REDAZIONE PRATO

Gli omicidi di Denisa e Ana Maria. Dalla telefonata al complice . I punti oscuri delle indagini

La procura di Prato ha arrestato il responsabile dei due delitti, Vasile Frumuzache. Restano però ancora tanti interrogativi sulla notte in cui è scomparsa la escort da Prato.

Maria Denisa Puan, romena di 30 anni, uccisa la notte fra il 15 e 16 maggio scorsi

Maria Denisa Puan, romena di 30 anni, uccisa la notte fra il 15 e 16 maggio scorsi

Sono passati più di due mesi da quando Maria Denisa Paun, ecort romena di 30 anni, è sparita all’improvviso dalla stanza che aveva preso in affitto al residence "Ferrucci" a Prato e dove incontrava i clienti. Gli investigatori capirono subito che non si trattava di un allontanamento volontario: Denisa aveva telefonato alla mamma la sera prima della scomparsa e le aveva confessato di temere per la sua incolumità, in quanto il pomeriggio era stata seguita da due uomini fin sulla porta della camera. La stanza era stata svuotata degli effetti personali della donna. Furono ritrovati solo un paio di scarpe con i tacchi alti lanciati sopra un armadio, le medicine che Denisa prendeva per il mal di stomaco e una coperta da cui non si sperava mai come hanno sostenuto le amiche.

Il caso di sparizione venne risolto in una ventina di giorni dai carabinieri, coordinati dal procuratore Luca Tescaroli, nei peggiori dei modi. Il corpo senza vita della donna fu ritrovato in un campo sulla collina delle Panteraie a Montecatini. Lo stesso giorno venne arrestato l’assassino: Vasile Frumuzache, guardia giurata di origini romene di 32 anni che abitava con la famiglia a Monsummano. La responsabilità dell’uomo è certa non solo perché venne incastrato dalle telecamere di sorveglianza di alcuni locali vicini al residence (nelle immagini si vedeva l’uomo mentre usciva dal residence trascinando le valigie della donna, una dall’aspetto molto pesante) ma anche perché Frumuzache confessò subito l’omicidio. Anzi, ne confessò due: l’uomo, messo alle strette, ammise di aver ucciso un’altra escort, Ana Maria Andrei, romena di 27 anni, lo scorso luglio a Montecatini. A mettere sulla pista giusta gli investigatori fu il ritrovamento della Bmw di Ana Maria, chiusa in un capanno nel giardino di casa di Frumuzache. I resti di Ana Maria erano a poche decine di metri dal luogo del ritrovamento del corpo di Denisa, sempre alle Pantaraie.

Il caso, però, non è ancora chiuso nonostante il killer sia reo confesso e nonostante i tanti riscontri collezionati dagli investigatori durante le indagini. Le indagini sono state costellate da una serie di colpi di scena. Prima l’avviso di garanzia alla mamma di Denisa per false comunicazioni ai pm: avrebbe mentito sul suo rapporto con un avvocato calabrese che, secondo quanto riferito da un’amica della donna, poteva essere dietro all’omicidio della escort. Anche l’avvocato è stato indagato con le pesante accusa di omicidio volontario e soppressione di cadavere. A non tornare è pure la ricostruzione fornita da Frumuzache agli investigatori. Prima di tutto ha sostenuto di aver tagliato la testa della donna nella stanza del residence e di averla poi portata via chiusa in valigia. Peccato che nella stanza non è stata trovata nessuna traccia di sangue. L’autopsia ha rivelato che il killer ha decapitato il cadavere con un taglio netto usando un’accetta o qualcosa di simile. Operazione che deve aver eseguito successivamente, a casa e non al residence. Perché mentire su un particolare così? Doveva coprire qualcuno? Il sospetto degli investigatori è che Frumuzache abbia avuto un complice. La sera dell’omicidio, mentre tornava verso casa a Monsummano, ha fatto una telefonata di 40 minuti a un’altra utenza telefonica nelle sue disponibilità e che ha agganciato un cella compatibile con la zona di casa sua. Chi ha chiamato? I primi sospetti sono ricaduti sulla moglie dell’uomo ma sono stati subito fugati: in quei giorni la moglie era in Campania per un corso di formazione. Chi c’era allora dall’altra parte della cornetta? Infine la domanda più inquietante: ci sono altre vittime? Frumuzache ha ucciso quacun altro oltre Denisa e Ana Maria? In carcere l’uomo ha detto a un parente di Ana Maria che "ce ne sono altre" ma per ora non sarebbero stati trovati riscontri a questa ipotesi. La procura di Pistoia – che segue le indagini per la morte di Ana Maria – si starebbe accingendo a chiudere le indagini. Prato ancora no. Troppi i punti ancora oscuri.

Laura Natoli