
L’esterno del locale in cui l’elettricista ha trovato la morte (foto Attalmi)
Prato, 28 luglio 2022 - Gianni Gesualdi, l’elettricista scomparso tragicamente il 19 luglio mentre stava effettuando alcuni lavori di ristrutturazione all’interno del ristorante Tortellove di via Tinaia, in pieno centro storico, è morto folgorato. E’ questo il primo responso dell’autopsia richiesta dalla Procura di Prato e effettuata ieri presso l’ospedale di Pistoia dal medico legale Pierotti di Lucca, alla presenza dei consulenti dei sei indagati e dei familiari della vittima.
I segni rinvenuti sulle mani dell’operaio di 49 anni, residente a Montemurlo, non lascerebbero dubbi: le bruciature presenti sulla mano destra farebbero pensare che Gesualdi abbia usato questa mano per afferrare, senza utilizzare la protezione di un guanto, un cavo del quadro elettrico del ristorante per effetturare i lavori di messa a norma della canna fumaria. L’elettricista avrebbe poi toccato inavvertitamente un corpo metallico, forse un tavolo in acciaio inox che si trovava lì accanto, che ha fatto da conduttore.
Si sarebbe trattato quindi - dopo le prime ipotesi ora c’è anche un riscontro ufficiale - di un vero e proprio incidente sul lavoro. Da scartare, quindi, secondo queste prime ricostruzioni, l’ipotesi del malore (la vittima soffriva di una patologia), pista che anche il consulente tecnico del pm tenderebbe a escludere. La difesa dei quattro legali rappresentanti della ditta Novelli di Montale (Angelo, Alberto, Linda e Anna Novelli, difesi dagli avvocati Eva Betti e Massimo Nitto), per la quale Gesualdi lavorava, chiederà tuttavia ulteriori approfondimenti dato che "ci sono alcuni aspetti della vicenda che destano perplessità", ha spiegato Betti commentando i risultati dell’autopsia.
Nelle prossime settimane si avranno risposte più precise, anche se si va verso la conferma dell’ipotesi avanzata dai tecnici del dipartimento di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro dell’Asl che seguono le indagini. Resta invece ancora da capire il motivo per il quale il salvavita non è entrato in funzione come avrebbe dovuto e perché la tensione elettrica non fosse stata staccata al momento dell’intervento di Gesualdi. Quel che è sicuro è che al momento continuano ad essere sei gli indagati per il reato di omicidio colposo: i quattro rappresentanti legali della Novelli snc, la proprietaria dell’immobile - che è anche la committente dei lavori - e il geometra nominato come responsabile della sicurezza del cantiere. Intanto, il funerale di Gesualdi si svolgerà domani alle 9,30 alla Chiesa del Sacro Cuore a Montemurlo, con il servizio funebre curato dalla Croce d’Oro. La salma sarà esposta a partire dal tardo pomeriggio di oggi alle Cappelle della Croce d’Oro di Montemurlo.