LAURA NATOLI
Cronaca

Elettricista morto folgorato a Prato, la verità dall’autopsia

Oggi l’esame sul corpo di Gianni Gesualdi. L’esame chiarirà la dinamica dell’incidente. I dipendenti di una ditta idraulica nuovi testimoni

I tecnici del dipartimento di prevenzione Asl sul luogo dell’incidente (Foto Attalmi)

Prato, 25 luglio 2022 - Si svolgerà questo pomeriggio l’autopsia sul corpo di Gianni Gesualdi, l’elettricista di 49 anni di Montemurlo morto mentre stava effettuando alcuni lavori di ristrutturazione nel ristorante "Tortellove" di via Tinaia 41, in pieno centro storico. La Procura ha affidato sabato mattina l’incarico di svolgere l’esame al medico legale Pierotti di Lucca. Anche i legali dei sei indagati hanno nominato i propri consulenti che parteciperanno all’autopsia. Un esame ritenuto fondamentale per le indagini in quanto dovrà chiarire che cosa ha provocato la morte dell’elettricista. Particolare che potrebbe fornire ulteriori informazioni sulla dinamica dell’incidente mortale. Secondo quanto appurato fino a ora dai tecnici del dipartimento di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro dell’Asl, Gesualdi sarebbe stato folgorato da una scarica elettrica mentre stava staccando il quadro elettrico del ristorante per i lavori di messa a norma della canna fumaria del ristorante ma sarà solo l’autopsia a dare certezze su quanto accaduto.

Al momento la Procura ha indagato, come atto dovuto e per consentire a tutti di nominare i propri consulenti per partecipare agli esami irripetibili, i quattro legali rappresentanti della ditta "Novelli snc" di Montale (Angelo, Alberto, Linda e Anna Novelli, difesi dagli avvocati Eva Betti e Massimo Nitto) per la quale Gesualdi lavorava da una vita, la proprietaria dell’immobile dove ha sede il ristorante, Maria Alessandra Bernocchi (difesa da Nicola Badiani) in qualità di committente dei lavori, e Filippo Braschi (difeso da Mauro Cini) in quanto direttore dei lavori per la messa a norma della canna fumaria. La famiglia Gesualdi, invece, è assistita dagli avvocati Stefano Belli e Alessandra Favi. La lista degli indagati potrebbe essere solo provvisoria in quanto la Procura sta valutando le posizioni di altre persone e testimoni che erano presenti nel ristorante, in particolare i lavoratori di una ditta idraulica che partecipava ai lavori. Queste persone potrebbero essere sentite come testimoni già nei prossimi giorni.

Non risultano indagati, invece, i titolari del ristorante che comunque si sono rivolti all’avvocato Massimiliano Tesi per capire come muoversi in questa fase delicata. Nei prossimi giorni potrebbero chiedere il dissequestro del quadro elettrico senza il quale l’attività del ristorante risulta molto limitata e a rischio.