
Sono settimane di stallo per il distretto (foto d’archivio Attalmi)
Prato, 1 marzo 2024 – Distretto in stallo. La produzione corre ancora ai minimi termini, come è successo anche altre volte in passato. "Dalle fiere, anche se sono andate bene, non sono ancora arrivati ordini. E’ una ’semina’ per l’estate – commenta Maurizio Sarti, presidente della sezione Sistema Moda di Confindustria Toscana Nord, che parla da Los Angeles dove si trova per una fiera del tessile per poi volare a Shanghai – I clienti si stanno muovendo un po’ più in ritardo rispetto alle fiere: basti pensare che alcuni di loro passano ora le campionature invece che a dicembre. La maggior parte del mercato è anticipata ma ci sono tante incertezze. Eppure c’è fiducia nel futuro, tanto che questi mesi si adoperano per fare investimenti come dimostrano le esposizioni ancora in giro per il mondo".
I clienti che cambiano tempistiche di ordini sono legati non tanto "a questioni di cambiamento climatico, quanto piuttosto a questione economica: l’economia è con il freno a mano tirato – prosegue Sarti – Siamo sempre nel limbo: lo possiamo considerare un periodo di assestamento post pandemia. I cambiamenti si vedranno a lunga scadenza: intanto siamo fiduciosi che a metà anno si possa già avvertire una risalita".
Non azzarda troppi pronostici Giovanni Gramigni, presidente di Pratotrade: "Ogni azienda ha la sua storia , la situazione è fin troppo nebulosa e con troppe variabili: stanno per finire le campagne vendite dell’invernale e nel giro di poche settimane si potrà avere un quadro migliore. C’è ancora da pazientare un po’, almeno fino a marzo per avere un quadro generale più puntuale. Al momento Prato è abbastanza ferma e i dati usciti di recente sulla produzione industriale sono inequivocabili. Come è successo negli anni passati, si sono vissuti periodi di stazionamento per poi riprendere il ritmo".
Va leggermente meglio sul fronte della filatura "sebbene il quadro generale sia abbastanza pesante, viste le situazioni internazionali incerte e i tassi di interesse alti – afferma Raffaella Pinori, presidente sezione filatori di Confindustria Toscana Nord – Come filature il lavoro è ripartito, sebbene notiamo una minore capacità dei clienti di fare programmi a lungo periodo. C’è da combattere sui prezzi: ci stanno chiedendo sacrifici, ma noi non possiamo andare oltre perché va garantita la marginalità necessaria per gli investimenti.
E siamo in attesa che il ciclo produttivo e la richiesta aumentino: sono in calo anche i retail ed assistiamo al riposizionamento del settore del lusso". C’è chi fa investimenti concreti per non farsi trovare impreparato alla ripresa. Come Fabrizio Tesi, presidente di Comistra: "Abbiamo acquistato un altro spazio a Montemurlo, in via Scarpettini, per ampliare il lanificio e razionalizzare al meglio le divisioni del processo produttivo. Abbiamo assunto un direttore generale e a breve altro personale. Siamo proiettati per la crescita, anche se questi sono mesi rallentati".
Sara Bessi