GABRIELE MANFRIN
Cronaca

Firenze, Gucci e la piazza ‘in affitto’. L’economia compatta: “Opportunità da cogliere”

Le realtà produttive e la sfilata di Gucci: “Ha portato benefici concreti”. Patrizia Gucci: “Perché ancora nessuna targa per mio nonno Guccio?”

Sfilata di Gucci in piazza Santo Spirito (foto Gianluca Moggi/ NewPressPhoto)

Sfilata di Gucci in piazza Santo Spirito (foto Gianluca Moggi/ NewPressPhoto)

Firenze, 16 maggio 2025 – Per giorni la città si è divisa. C’è chi ha parlato di privatizzazione dello spazio pubblico, chi di gentrificazione mascherata da alta moda. Ma ora che i riflettori sull’evento di Gucci in piazza Santa Spirito si stanno per spegnere, la città istituzionale e produttiva prende parola e si compatta. Dai vertici associativi alla sindaca, il messaggio è chiaro: un evento come quello di ieri non è un capriccio elitario, ma un investimento strategico. E chi lo osteggia, rischia di restare intrappolato in un eterno presente polemico. “Gucci è una maison fiorentina con una storia importante – dichiara la sindaca Sara Funaro –. Aver scelto di fare dopo tanto tempo un evento così significativo qui da noi è un motivo di orgoglio. Da tanto tempo noi stiamo dicendo che bisogna sostenere il mondo della moda, che sta passando un momento di crisi e va sostenuto in tutte le forme”. Non solo per il ritorno d’immagine, ma anche per quello economico.

“Sono tanti i fondi che arrivano all’amministrazione – aggiunge –. Contribuiranno a progetti culturali e ambientali: questa è la risposta necessaria”. Un fronte, quello istituzionale, che appare sorprendentemente compatto. Anche tra le categorie economiche, prevale un tono costruttivo. “Non possiamo continuare a fare sempre i ’bastian contrari’”, attacca senza mezzi termini Franco Marinoni di Confcommercio. “Gucci investe con rispetto sul territorio. E noi cosa facciamo? Ci lamentiamo per gli inevitabili disagi? È ora di scrollarsi di dosso questo atteggiamento e capire che iniziative come queste non sono una minaccia, ma un’opportunità per tutti!”.

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La sfilata-evento di Gucci in piazza Santo Spirito

Il presidente di Federalberghi, Francesco Bechi, riconosce che eventi di questa portata possano comportare dei sacrifici, ma invita a considerare il quadro complessivo: “Sono una risorsa che valorizza il patrimonio culturale e turistico. La sfilata in Santo Spirito porta attenzione su un luogo simbolo di Firenze”. E avverte: “Non si tratta di moltiplicare gli eventi, ma di fare scelte ponderate proprio per rispettare un equilibrio con le esigenze dei residenti”.

Dello stesso avviso anche Santino Cannamela, presidente di Confesercenti Firenze, che sottolinea il lavoro di concertazione fatto con il Comune: “Siamo stati coinvolti in tempi congrui, sono stati trovati accordi che hanno evitato disagi a imprese e lavoratori. Lo schema è rodato e ha già funzionato in passato. È un evento che porta benefici concreti in termini di visibilità”.

Lo conferma anche chi la piazza la vive ogni giorno. “È stato un evento super positivo – racconta Andre Melani, titolare del ristorante Borgo Antico –. Finalmente si parla di bellezza, non di borseggi. Ha creato lavoro, portato pubblicità. Io abito in piazza Santo Spirito e disagi non ne ho visti. Non capisco le polemiche”. A inquadrare il valore più ampio dell’iniziativa è Massimo Manetti, presidente della camera di Commercio: “Eventi come la sfilata sono essenziali per valorizzare la filiera delle imprese che, con migliaia di occupati, lavorano nel settore della moda, un settore strategico per l’economia del territorio ma purtroppo attraversato da venti di crisi che impongono un rilancio d’immagine. L’evento mostra al mondo le radici fiorentine di una delle griffe della moda più apprezzate, quale è Gucci, contribuisce a consolidare il radicamento di Pitti in città”.

E ieri, c’è stato anche un botta e risposta fra Patrizia Gucci e Palazzo Vecchio: l’erede di Guccio ha “ricordato“ che la targa in suo ricordo, votata dalla precedente giunta, non è stata ancora apposta. “La delibera è del 2022 e cercherò di capire con gli uffici se sono sorte problematiche tecniche durante la procedura - afferma l’assessora alla toponomastica Caterina Biti -. Comunque da parte nostra massimo impegno per completare l’iter”.