Prato, 21 maggio 2025 – Ricerche senza sosta, la città viene battuta palmo a palmo ma di Denisa Maria Adas nessuna traccia. La donna, 30 anni ed escort di professione, è scomparsa nel nulla da Prato oramai da sei, sette giorni.

Nel primo pomeriggio di mercoledì le ricerche si sono concentrate nella zona dei Lecci dove si trova anche il laghetto degli Alcali, come confermato dal procuratore capo Luca Tescaroli. Sono stati i cani molecolari a portare i carabinieri sino a là. La zona è stata sorvolata anche da un elicottero, ma poco prima delle 16 si sono concluse senza esito.
Intanto in Procura sono sentite alcune amiche della ragazza mentre la madre è in arrivo a Prato.
“Se mi trovano, mi ammazzano”, ha detto al telefono Denisa, parole sentite casualmente da un testimone, presente nel residence dove la 30enne è stata vista per l’ultima volta. Chi fosse l’interlocutore dall’altra parte della cornetta non è chiaro.

L’ultima a sentire Denisa è stata la mamma, con la quale vive a Roma. La procura, diretta da Tescaroli ha aperto un fascicolo per sequestro di persona in seguito alla denuncia di scomparsa della mamma.
Denisa aveva prenotato il residence di via Ferrucci fino a domenica. Nella sua stanza sono stati trovati pochi oggetti: un paio di scarpe con tacchi lanciata su un armadio, un rossetto e uno spazzolino da denti. Uscendo, ha dimenticato le chiavi infilate dall’interno. La porta non era chiusa a chiave. Non è andata via con la sua auto: la macchina, una Fiat 500 rossa, è ancora parcheggiata sul retro del residence.
Nella serata di giovedì Denisa aveva incontrato due clienti. Il primo è uscito intorno alle 20,45 ed è già stato ascoltato dagli investigatori mentre l’altro sarebbe uscito dal Ferrucci intorno alle 23,30. Quest’ultimo è stato identificato, si tratta di una persona piuttosto giovane immortalata in strada da sola da una telecamera mentre si allontana, ma non sarebbe stato ancora ascoltato. Da quel momento di Denisa si perdono le tracce. I cellulari risultano spenti e non è più stato registrato nessun traffico telefonico.
La madre ha confermato che con la figlia si sentiva più volte al giorno, tanto che la denuncia è partita subito giovedì perché Denisa aveva il cellulare spento. Denisa aveva anche parlato con alcune amiche in una chat di escort usata per scambiarsi informazioni sui clienti e mettere in guardia da eventuali pericoli. La procura sospetta che alcuni messaggi della chat siano stati clonati.