
Rilievi nel residence dove la donna è stata vista l’ultima volta. Controlli sui tabulati telefonici
E’ stata passata al setaccio dai carabinieri di Prato e dai colleghi del Sis di Firenze la stanza numero "101" del residence Ferrucci. La stessa che Denisa Maria Adas occupava prima di far perdere le proprie tracce. Il sopralluogo degli investigatori è scattato su disposizione della procura di Prato, diretta da Luca Tescaroli, a cinque giorni dalla scomparsa della donna. I carabinieri sono arrivati con i cani molecolari alla ricerca di qualche indizio utile alle indagini. Sono stati repertati gli oggetti che la donna ha lasciato nella stanza prima di andarsene: un paio di scarpe con i tacchi lanciate sopra l’armadio, un rossetto e uno spazzolino da denti. La stanza è rimasta chiusa dal giorno della sua scomparsa anche se, come raccontano nel residence, sono entrate alcune amiche della donna venerdì quando, da qualche ora, non dava più notizie di sé.
E’ stata aperta anche l’auto, una Fiat 500 rossa, che si trova regolarmente parcheggiata sul retro del residence. Sul cruscotto appare lo scontrino con il pagamento della sosta: la donna sarebbe arrivata a Prato lunedì 12 maggio e sarebbe dovuta ripartire domenica 18. Secondo quanto riferito dalla mamma, avrebbe dovuto trascorrere un’altra settimana a Bologna per poi tornare a Roma. Nell’auto sono state prese le impronte dal volante e cercato il dna sul poggiatesta. Sono stati portati via alcuni oggetti. I cani molecolari hanno fatto un giro intorno al residence alla ricerca di tracce della donna, per capire almeno da che parte sia uscita. Il residence ha una sola uscita. Ci sono delle scale sul retro ma sono chiuse con una grata, impossibile passare da lì se uno non ha le chiavi. E Denisa non aveva.
Intanto vanno avanti le ricerche sulle immagini delle telecamere della zona nella speranza che possano fornire elementi utili. Un altro passaggio fondamentale è quello dei telefoni: i due cellulari di Denisa risultano spenti almeno da venerdì. Saranno controllati i tabulati telefonici per capire quali contatti avesse avuto la donna prima della scomparsa. Non risulta che i cellulari abbiano più agganciato celle telefoniche.
Laura Natoli