SILVIA BINI
Cronaca

Aggressione agli operai in sciopero. Indignazione e condanna unanime: "Un atto violento inaccettabile"

Ieri mattina sono volati calci, pugni e spintoni al picchetto in via delle Lame dove alcuni dipendenti della azienda L’Alba sono in presidio. Il vescovo: "Non voltiamoci dall’altra parte". Solidarietà dalla politica .

Alcuni frame del video dell’aggressione alla azienda L’Alba di via delle Lame

Alcuni frame del video dell’aggressione alla azienda L’Alba di via delle Lame

Due persone in ospedale, un gazebo distrutto e una comunità sotto shock. È il bilancio della violenta aggressione avvenuta ieri mattina davanti ai cancelli della ditta tessile L’Alba srl, in via delle Lame, al confine fra Prato e Montemurlo. Diciotto lavoratori, in presidio da giorni per chiedere il rispetto del contratto di lavoro e orari regolari, sono stati assaliti – secondo la denuncia sindacale – dalla titolare e da persone a lei vicine. Calci, pugni e insulti documentati in un video che ha rapidamente fatto il giro delle chat e dei social, diventando simbolo di un clima esasperato nel cuore del distretto tessile.

La condanna è unanime. Il sindaco di Montemurlo e presidente della Provincia, Simone Calamai, ha raggiunto il presidio nel pomeriggio: "La violenza è inaccettabile, non possiamo tollerare episodi simili. Faremo di tutto per chiarire i rapporti tra l’azienda e i committenti, perché i lavoratori chiedono solo il rispetto del contratto e del posto di lavoro".

Durissimo anche il deputato Pd Marco Furfaro: "Inaccettabile che nel 2025, in Italia, chi sciopera per i propri diritti venga preso a botte. Il Made in Italy non può reggersi sulla precarietà e sulla violenza".

Dalla Diocesi arriva la voce del vescovo di Pistoia Fausto Tardelli, che parla di "segnale definitivo che ci invita a non voltarci dall’altra parte", e della direttrice dell’Ufficio diocesano per il lavoro Selma Ferrali, che sollecita "un dialogo costante tra comunità, aziende e corpi intermedi per costruire lavoro dignitoso".

Il segretario provinciale Pd Marco Biagioni ricorda che "gli operai chiedevano solo ferie, malattia e permessi regolari, diritti elementari che dovrebbero essere garantiti a tutti".

La Cgil Prato-Pistoia, con il segretario Daniele Gioffredi, parla di "piaga dello sfruttamento" e chiede interventi su tutta la filiera per evitare che la concorrenza al ribasso scarichi i costi sui più deboli: "Il diritto dei lavoratori a lottare per affermare le loro ragioni deve essere preservato in tutti i modi".

Solidarietà anche dal Movimento 5 Stelle, con i candidati alle regionali Bartalini, Maioriello, Ponzecchi e De Simone, che definiscono l’episodio "l’ennesimo esempio di sfruttamento e illegalità diffusa nel tessile".

Non manca la voce di Aldo Milone (Prato Libera e Sicura): "Condanno con fermezza queste violenze. Se i titolari dell’azienda avessero ragione, non è certo così che si fa valere".

Mentre le indagini proseguono, il distretto tessile di Prato si interroga su un modello produttivo che troppo spesso si regge su lavoro povero e filiere opache. La richiesta che arriva da istituzioni, sindacati e cittadini è chiara: basta sfruttamento, basta violenza. Serve un impegno corale perché il lavoro torni ad essere, davvero, sinonimo di dignità. Infine Sinistra civica ecologista Prato denuncia la violenta aggressione al picchetto degli operai della confezione L’Alba di Montemurlo ed esprime piena solidarietà ai lavoratori in lotta. "È necessario - dicono - che tutta la città democratica si unisca contro questo fenomeno di violente aggressioni e di sfruttamento nei confronti dei lavoratori e del loro sindacato".

Silvia Bini