Tartufo alle stelle, vale 5mila euro al chilo

Quotazioni da capogiro per l’oro bianco delle colline sanminiatesi: la raccolta non riesce a decollare e la magra dei boschi continua

Tartufo

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San Miniato (Pisa), 22 ottobre 2021 - Il tartufo è arrivato alle stelle anche a San Miniato. Siamo a tremila euro al chilo, si apprende, per pezzature sostanzialmente piccole. Si sfiorano i 5mila euro – quotazione record, almeno nell’ultimo decennio – per quelle che sono le pezzature più grandi. Tant’è che ci sono negozi e gastronomie che solitamente, in stagione, tengono i tartufi per la vendita, che in questi giorni non hanno niente: chi per una questione di prezzo; chi perché comunque il Re dei boschi scarseggia davvero. E nell’ultimo mese non è cambiato nulla: si sperava nelle piogge, che non sono arrivate, o nel mistero della riproduzione per spore del prezioso frutto della terra che però non ha dato, per ora, risultati. Fatto sta che in pieno autunno tartufigeno, con le sagre in svolgimento ed a meno di un mese dalla mostra mercato nazionale di San Miniato, il grande assente è il vero protagonista della tavola e delle manifestazioni. "Si parte la mattina e si torna, a volte, con venti o trenta grammi di tartufo – spiega un trifolaio –. Quello che si trova è buonissimo, ma davvero poco. E’ stato così fin dall’inizio, ma i primi giorni si credeva, come spesso è accaduto, che poi con l’avanzare di ottobre le cose sarebbero cambiate. Invece no". Questo 2021, salvo mutazioni repentine e, forse, a questi punti anche improbabili, sarà un anno di magra. E nella storia del tartufo ce ne sono stati: un sorta di ciclicità che, se riguardiamo gli annali, puntualmente si ripete.

Ma per la mostra mercato cosa si farà? E cosa accadrà se invece, poi, ad un tratto spunteranno ceste di pepite tutte assolutamente in controtendenza con l’andamento della raccolta? Qualcuno controllerà? Abbiamo girato queste domande al sindaco di San Miniato Simone Giglioli. "Il tartufo è poco, davvero – dice il primo cittadino –. Questo è quello che stiamo apprendendo da cercatori e commercianti. E quello che emerge dalle quotazioni". "Se per la fiera spunteranno delle belle ceste di tartufo... che dire... In fatto di controlli noi non possiamo fare alcunché, come sempre terremo gli occhi aperti, speriamo lo faccia anche il mondo del tartufo". Il timore, come sempre, è che possano arrivare tartufi bianchi spacciati come italiani ma che italiani non sono.

Tornando alla raccolta al momento - secondo i dati – siamo ad un deficit del 90% rispetto alla normalità. Questo ha fatto schizzare i prezzi: la causa di questa penuria è stata individuata, per lo più, appunto, nelle condizioni climatiche avverse segnate da un lungo periodo di assenza di precipitazioni. le colline sanminiatesi producono mediamente 30 quintali l’anno di tartufo tra bianco, nero e marzolo.