Tartufo, crolla la raccolta: -90%

Allarme di Coldiretti in piena stagione delle sagre: la carenza sta facendo alzare sensibilmente i prezzi

Cane da tartufo in una foto di repertorio

Cane da tartufo in una foto di repertorio

San Miniato, 12 ottobre 2021 - La stima resa nota da Coldiretti è drammatica: Il tartufo bianco non si trova (-90% della raccolta) e le sue quotazioni raggiungono livelli importanti come abbiamo già sottolineato nei giorni scorsi. prezzi alti, ma a macchia di leopardo: se in alcune zone d’Italia di arriva a 4mila euro al chilo in base alle pezzature; nel sanminiatese queste cifre sono un poco più basse, si va da 2mila a 3mila euro. Le ragioni di questa magra nella raccolta sono dovute all’andamento climatico. Invece il l tuber magnatum Pico, il più pregiato tra i tartufi, che nella provincia di Pisa, tra San Miniato e le zone limitrofe, è, o dovrebbe, assoluto protagonista in queste settimane. La stagione è in ritardo, si fa desiderare. 

«La stagione - commenta Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Pisa, nonché presidente Coldiretti Toscana - partirà più tardi per finire prima e questo avrà inevitabilmente una ripercussione sia sulle quantità raccolte, sia sul prezzo. Anche il tartufo segue il meccanismo della domanda ed offerta. Le scarse piogge e la siccità non hanno favorito la naturale sviluppo e la maturazione con la stagione di raccolta che tradizionalmente inizia nella metà di settembre. Il prelibato e pregiato tartufo bianco si sta facendo attendere". A confermare l’andamento di una stagione anomala è il giovane tartufaio Flavio Rabitti, dell’omonima azienda di Suvereto specializzata nella raccolta e commercializzazione di tartufi neri e bianchi sia freschi che trasformati. Rabitti ha a disposizione circa 20 ettari di tartufai naturali: "in questo particolare momento è molto difficile trovare il tartufo bianco. La stagione non partirà prima della metà di novembre. - spiega l’esperto agricoltore - Al momento siamo ad un deficit di raccolta del 90% rispetto alla normalità". 

A far innalzare il prezzo sono state le condizioni climatiche avverse segnate da un lungo periodo di assenza di precipitazioni perché’ il Tuber magnatum Pico – precisa la Coldiretti – si sviluppa in terreni che devono restare freschi e umidi sia nelle fasi di sviluppo che in quella di maturazione. L’arrivo della pioggia, se non ci saranno manifestazioni violente, fa dunque sperare cercatori e appassionati che affollano le mostre, le sagre e le manifestazioni dedicate al tartufo che coinvolge tantissimi raccoglitori ufficiali che riforniscono negozi e ristoranti, per un business stimato attorno al mezzo miliardo di euro, tra fresco e trasformato". Una ulteriore prima prova dell’andamento del mercato a livello locale si saprà il prossimo fine settimana con la sagra di Balconevisi e, successivamente, con quelle di Ponte a Egola San Miniato Basso. Tappe che precedono l’evento nazionale di San Miniato. C.B.