Amianto, morì per mesotelioma: Enel condannata, dovrà risarcire oltre 800mila euro

Danilo Fedeli morì nel 2009. La figlia: "Mio padre guidava i pullman, i lavoratori ignari salivano a bordo con le tute intrise dall'amianto"

L'impianto Enel di Larderello

L'impianto Enel di Larderello

Pisa, 9 dicembre 2021 - Il giudice del lavoro di Pisa, Franco Piragine, ha condannato Enel al risarcimento dei danni per la malattia e la morte per mesotelioma pleurico di origine professionale dell'ex dipendente dell'azienda, Danilo Fedeli, deceduto il 19 aprile 2009 a 69 anni. Lo rende noto l'Osservatorio nazionale amianto precisando che la vittima "ha lasciato la moglie Carmelina, e i due figli, Barbara e Simone".

"Mio padre - racconta la figlia Barbara - è stato autista dei pullman in Val di Cecina per più di 30 anni, venendo anche a contatto con i lavoratori delle fabbriche che, ignari, salivano e scendevano dai mezzi senza togliersi la tuta intrisa dall'amianto. Per ottenere il risarcimento ci siamo rivolti all'Osservatorio nazionale amianto Val di Cecina, che a sua volta ha investito della tutela legale il suo presidente nazionale, avvocato Ezio Bonanni, insieme e all'avvocato Massimiliano Deiana".

"I due legali - aggiunge - hanno quindi depositato il ricorso giudiziario presso il tribunale che ha accertato la responsabilità dell'Enel per l'insorgenza della neoplasia e il conseguente decesso, liquidando in nostro favore un importo complessivo di circa 800mila euro, oltre interessi e rivalutazioni".

Secondo le testimonianze citate in sentenza dal giudice del lavoro "i materiali contenenti amianto, coppelle, fibretta e cemento, ci venivano forniti dall'Enel", "non vi era una mensa ma consumavamo il cibo che portavamo da casa, talvolta mangiavamo sopra le coppelle" e un altro teste ha aggiunto: "Non avevamo mascherine né altre protezioni dalla polvere". Per Bonanni "dopo una lunga battaglia giudiziaria, a 12 anni dalla morte finalmente giustizia per la famiglia Fedeli con la condanna della società. Molto rimane ancora da fare in Val di Cecina e tutte le province limitrofe per la tutela anche delle altre vittime".

La testimonianza dell'amico

Del dramma vissuto da Fedeli parla un amico che spiega: “Praticavamo molti sport insieme come bicicletta, caccia oltre che un gruppo di canto (...) il sig. Fedeli a partire da quando fu informato del mesotelioma cadde in una profonda depressione. In pratica si chiuse in casa e smise di partecipare a tutte le attività di cui ho detto, si chiuse in sé stesso (...) la preoccupazione maggiore del sig. Fedeli era quello di aver fatto sì che anche i familiari contraessero il mesotelioma per il fatto che lui tornasse sempre a casa con la tuta impolverata di amianto”.

Enel: "La richiesta danni è stata ridimensionata. Faremo appello"

"In relazione alla decisione del tribunale di Pisa sul giudizio risarcitorio promosso dagli eredi di un lavoratore, che ha inizialmente prestato attività per alcune imprese appaltatrici di Enel presso l'area geotermica di Larderello (Pisa) e, successivamente, per un'azienda del trasporto pubblico locale, Enel intende precisare che la richiesta iniziale di danni è stata notevolmente ridimensionata e che procederà ad impugnare la sentenza". Cos' l'azienda in una nota.