L’allarme arriva dai droni in volo "Ancora troppo amianto sui tetti"

Stradella: sarebbero state individuate 800 coperture con materiali sospetti su edifici privati

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di Pierangela Ravizza

Sorpresa (ma non troppo, secondo alcuni): a Stradella i droni utilizzati per l’indagine avrebbero individuato circa 800 coperture su edifici privati con "sospetta" presenza di amianto. Più o meno qualcosa come 140mila metri quadrati anche se l’assessore con delega all’ambiente, Roberta Reguzzi - in consiglio comunale – rispondendo ad un’interpellanza presentata dal consigliere del gruppo "La Strada Nuova", Mattia Grossi, ha segnalato un possibile margine di errore. Nel computo, in sostanza, potrebbero essere finite anche lastre ecologiche non pericolose e non è ben chiaro perché ci siano anche coperture di edifici realizzate dopo il Duemila quando l’amianto era, già da anni, fuori legge. Ci sarà, quindi, una verifica, ma quel che è certo è che il risultato dell’indagine è ben diverso e venti volte più grande rispetto ad un’analoga iniziativa avviata qualche anno fa e basata su una autodenuncia degli interessati.

"Anche ammettendo che ci sia un errore del 30% come detto dall’assessore – puntualizza, però, l’ex sindaco ed ora consigliere della "Torre Civica", Pierangelo Lombardi – si tratterebbe di quasi centomila metri quadrati. Come risulta a Broni." Ma con una differenza nel metodo di attivare progetti di bonifica: nel 2020 Stradella si è ritirata dal progetto con Broni per ottenere il riconoscimento come Sin, sito di interesse nazionale, preferendo operare con fondi propri (100mila euro all’anno per tre anni). "Il contributo è sostanzialmente analogo – precisa l’assessore Reguzzi – ma così facendo si evitano problematiche di natura burocratica per i cittadini". Di diverso avviso i gruppi di minoranza in consiglio comunale e che, già da tempo, criticano duramente la decisione assunta lo scorso anno e chiedono la sua riattivazione: "Ci sarebbero più fondi per intervenire più rapidamente" dicono. Poco probabile, però, che possa avvenire anche se la giunta di Stradella cambiasse idea. Già il ritiro del 2020, infatti, come stigmatizzato dall’assessore regionale all’Ambiente, Raffaele Cattaneo, ha ritardato prima e poi bloccato l’iter per il riconoscimento Sin a Broni. E sul fronte bonifiche mentre si procede nel rimuovere l’amianto dagli edifici pubblici, ben più lento è il processo sugli edifici privati. A Stradella, a luglio su 100mila euro disponibili per contributi ne erano stati utilizzati poco più di 80mila euro.