FRANCESCO INGARDIA
Cronaca

Rischio alluvioni flash, mappa delle zone rosse. La Toscana è fragile

Autorità di Bacino e Università di Firenze hanno siglato un accordo. “Aggiorniamo il piano della pericolosità da inondazioni improvvise”

Rischio alluvioni flash, mappa delle zone rosse. La Toscana è fragile

Firenze, 7 maggio 2025 – Il giallo, l’arancione e il rosso regnano sovrani. Non è un quadro dipinto da un impressionista, ma la mappa della Toscana secondo l’indice di propensione ai alle inondazioni improvvise (“flash flood”), dal rischio moderato a molto elevato. Tecnicamente, le piene possono svilupparsi nel giro di poche ore per le violente precipitazioni localizzate in luoghi circoscritti, con cui siamo costretti a fare i conti con una frequenza preoccupante.

Ormai gli effetti del cambiamento climatico sul ciclo idrologico gravano sulla tenuta dell’Appennino settentrionale, anche a causa della cementificazione e della fragilità strutturale morfologica del nostro territorio.

Ragione per cui l’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino settentrionale ha deciso di “rafforzare l’azione” avvalendosi del supporto scientifico “altamente specializzato” dell’Università di Firenze, siglando un accordo con il dipartimento di Ingegneria civile e ambientale. Una firma finalizzata all’aggiornamento e ampliamento della mappa di pericolosità da alluvioni improvvise, con particolare attenzione agli effetti dei cambiamenti climatici e al consumo di suolo.

La distruzione a Gamberame nel comune di Vaiano nel novembre 2023
La distruzione a Gamberame nel comune di Vaiano nel novembre 2023

“È giunto il momento di tirare una riga. Il nostro territorio ha bisogno di essere studiato e gestito, non accresciuto in termini di cementificazioni. Perché in alcune aree è ormai saturo. La fotografia toscana certifica che in alcune aree metropolitane non si può più scherzare”, il monito del segretario generale dell’authority Gaia Checcucci. E quindi “ognuno faccia la sua parte: a noi quella della conoscenza, alla Regione la prevenzione infrastrutturale, ai Comuni la sostenibilità come linea guida della previsione urbanistica”.

Lo studio si propone di elaborare un quadro conoscitivo usando dati topografici, idrologici e meteorologici, aggiornati periodicamente (a dicembre 2024, per adesso) per riflettere i cambiamenti climatici e le nuove conoscenze scientifiche. La metodologia permetterà di mappare e individuare le aree a più alta propensione al verificarsi di fenomeni da inondazioni improvvise, fornendo uno strumento tecnico aggiornato, utile alla prevenzione e alla pianificazione territoriale, in grado di supportare la Protezione civile e le istituzioni locali nella gestione del rischio idrogeologico.

Come caso studio è stato preso il bacino dell’Arno, ma l’Autorità di bacino intende consolidare le mappe di pericolosità estendendo questo approccio anche al bacino del Magra e a tutta la Liguria, aggiornando il quadro conoscitivo esistente.

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Gaia Checcucci (Foto Gianluca Moggi/New Press Photo)

Intanto, spulciando la mappa della pericolosità troviamo una cartina con larghe macchie rosse che abbracciano vasti territori di molte province. A titolo d’esempio: quella di Lucca (comuni di Viareggio, Massarosa, Barga, Bagni di Lucca), Pistoia (Serravalle Pistoiese, Montecatini Terme, Larciano, Lamporecchio), Prato (Montemurlo e Figline di Prato), Firenze (Sesto, Calenzano, Campi, Mugello, Valdisieve), Livorno (Ardenza, Nibbiaia, Montenero, e province come Cecina e Bolgheri), Grosseto (Follonica, Ribolla, Bagno di Gavorrano).

C’è però un “elemento innovativo”: quello della valutazione del consumo di suolo per ogni bacino idrografico. “Una informazione utile - spiegano i due enti - per cercare di stimare la possibile tendenza evolutiva di un dato bacino idrografico e il suo impatto nella pericolosità da eventi di piene repentine”. D’altronde, ricorda Enrica Caporali del dipartimento di Ingegneria civile e ambientale e responsabile scientifica dell’accordo, “sono da attenzionare soprattutto i bacini di piccole dimensioni, per questo spesso non monitorati”.