GABRIELE NUTI
Cronaca

L’ex Mostra del Mobilio. Cionini: "Ora è una ferita. Ma può avere un futuro"

L’intervento dell’ex vicepresidente e di suo figlio per rilanciare il "grattacielo" "Penso a uffici, attività commerciali, centri culturali e ricreativi e turismo".

Il «grattacielo» dell’ex Mostra del Mobilio quando era nella sua fase fiorente

Il «grattacielo» dell’ex Mostra del Mobilio quando era nella sua fase fiorente

PONSACCORomano Cionini il "grattacielo" della ex Mostra del Mobilio di Ponsacco non riesce nemmeno più a guardarlo. Cerca di evitare di passarci davanti. Ma non è facile perché quella che era la "casa" di chi realizzava mobili, cucine, camere, armadi e arredamento – anche per le più belle e lussuose case del mondo – era stata realizzata giustamente all’ingresso della cittadina, all’incrocio più trafficato. E così non passarci diventa quasi impossibile. Magari è possibile, per chi in quell’edificio ci ha investito tempo e non solo, per chi ci ha creduto fino a sacrificare anche il tempo per sé e per la propria famiglia, girarsi dall’altra parte. Ma il cuore sa. E va oltre quello che vedono gli occhi.

"Mi chiamo Cionini Romano e sono stato per diversi anni vicepresidente della Mostra del Mobilio di Ponsacco". Inizia così la lettera che Cionini ha fatto pubblicare su Facebook dal figlio Simone. "Scrivo con amarezza e profondo dispiacere per raccontare lo stato attuale dell’edificio che un tempo ospitava la storica Mostra del Mobilio – aggiunge Cionini – Si tratta di un grattacielo di sette piani che, per decenni, è stato il simbolo dell’identità produttiva della nostra città. Ponsacco era conosciuta ovunque come la ’città del mobile’ e quella struttura ne rappresentava l’essenza. Oggi fa male al cuore vedere il palazzo in quelle condizioni, dimenticato, chiuso e decadente. Non scrivo con l’illusione che si possa far rinascere la mostra, i tempi sono cambiati e non avrebbe più senso".

"Quello stabile potrebbe essere riutilizzato in molti modi utili per la comunità – conclude l’ex vicepresidente della Mostra del Mobilio – Penso a uffici, attività commerciali, centri culturali e ricreativi e penso anche per finalità turistico ricettive. Qualsiasi uso sarebbe preferibile all’attuale. Da ex vicepresidente e da cittadino profondamente legato alla storia di questa struttura, sento il dovere di denunciare pubblicamente questa situazione. Non per creare polemiche,ma per smuovere le coscienze e ricordare che quel palazzo non è solo cemento. E’ memoria, è storia, è identità del nostro paese. E lasciarlo così è una ferita per tutta Ponsacco".

Quanto scritto da Romano Cionini è il pensiero condiviso da centinaia di ponsacchini, soprattutto da chi, delle precedenti generazioni, ha visto crescere e proliferare la lavorazione del legno e la realizzazione dei mobili e vedeva in quella struttura la "vetrina" e il fiore all’occhiello di Ponsacco. Simone Cionini, figlio di Romano, ha prestato la sua voce al padre che "che per decenni ha dato anima e corpo alla Mostra del Mobilio ricoprendo il ruolo di vicepresidente e proponendo, instancabilmente, eventi, idee, iniziative".

"L’edificio della ex Mostra del Mobilio – le parole di Simone Cionini – potrebbe ancora vivere, accogliere spazi culturali, sociali, commerciali o turistici. Invece è chiuso. Di chi è la responsabilità? Non lo sappiamo. E forse oggi non è nemmeno il punto. Il punto è che tutti noi cittadini di Ponsacco stiamo lasciando morire un simbolo della nostra storia. Il punto è che nessuno, nemmeno il Comune, ha avuto finora la forza o la volontà di rompere questo silenzio assordante. Il punto è che ci stiamo abituando a vedere marcire la nostra memoria collettiva. E questo no, non possiamo accettarlo".

gabriele nuti