
Problemi anche per il mercato delle calzature: in calo consumi delle famiglie ed esportazioni
Il mondo della scarpa, settore strategico anche per l’economia toscana e per la filiera della pelle, è sotto i riflettori di Micam Milano. Il comparto è arrivato in fiera dopo un primo semestre di brevi ripartenza e brusche frenate, in un quadro congiunturale ancora complesso. Con l’export – storicamente “traina” l’industria calzaturiera che nei primi cinque mesi del 2025 ha segnato un calo del 2,7% in valore. In particolare l’export extra-Ue (-6,5% in valore e un -3,2% in volume), ha evidenziato flessioni generalizzate su tutti i principali mercati del Far East (-23%) e diversi Paesi dell’ex blocco sovietico, tra cui i due in guerra (Russia -14,4% in valore, Ucraina -3,8%) e il Kazakistan (-2,5%), che rallenta dopo l’espansione considerevole degli anni recenti. Il tutto mentre le cose non vanno benissimo sul fronte interno: i consumi delle famiglie mostrano difficoltà di ripresa (-1,9% in volume, -0,7% in spesa) e con le calzature sportive e le sneakers che si confermano l’unico segmento con leggero dinamismo. Questa è la fotografia scattata dal Centro Studi di Confindustria Accessori Moda per Assocalzaturifici, illustrata al Salone Internazionale della calzatura che chiude oggi a Fiera Milano Rho.
Il futuro? Ci sono diversi nodi da sciogliere, questione dazi compresa. "Riguardo le prospettive – ha detto Giovanna Ceolini, Presidente Assocalzaturifici– grava l’incognita dell’impatto dei dazi americani, le cui reali conseguenze sulle vendite si potranno quantificare solo coi dati dei mesi autunnali. La tenuta evidenziata dall’export verso gli Usa in aprile (+1,9% in valore) e maggio (+1,8%) va letta con cautela, perché l’incertezza e l’eventualità che potessero essere fissate tariffe ancora più gravose possono aver spinto gli operatori ad accelerare le transazioni col dazio aggiuntivo del 10%. Troppo presto, dunque, per trarre conclusioni in merito".
Micam si conferma tappa strategica. Lo dicono i numerosi ’ritorni’ in fiera decisi dalle aziende e tra queste anche importanti buyer, soprattutto stranieri. Opportunità preziosa per conquistare l’interesse di nuovi clienti. La missione degli imprenditori è quella di tenere duro e di reagire alla crisi che continua ad affondare il morso: nal Valdarno pisano, nei giorni scorsi, ha chiuso uno storico calzaturificio con 15 dipendenti.
Nel Salone c’è tutto quello che serve al settore per gettare uno sguardo sul futuro. C’è l’area tendenze e materiali, che presenta una guida all’acquisto basata sull’intelligenza artificiale progettata per supportare le decisioni di acquisto e ridurre le scorte invendute, e idee innovative per trasformare la vendita al dettaglio. L’evento celebra anche le giovani star up e il lavoro di dodici designer internazionali emergenti, mettendo in mostra "la creatività e l’innovazione che daranno forma al domani".