
La sindaca Manuela Del Grande replica alle parole del presidente dell’ Asd Santa Maria a Monte "La società ha preferito innescare una polemica sterile anziché risolvere la situazione".
"Il presidente ha preferito innescare una polemica sterile anziché risolvere in modo concreto la situazione per il bene dei ragazzi della sua associazione. Il suo intento appare evidente: manipolare l’opinione pubblica e attaccare politicamente l’Amministrazione, sfruttando una vicenda che poteva essere risolta in pochi minuti". La sindaca Manuela Del Grande replica duramente alle accuse della Asd Santa Maria a Monte per il Di Lupo trovato occupato da un’altra società. Il primo cittadino snocciola tutti i termini della questione: "La richiesta di utilizzo degli impianti sportivi è pervenuta il 4 agosto e non come falsamente dichiarato con due mesi di anticipo, oltretutto con indicazioni parziali di date e orari di allenamento e di gara per tutta la stagione sportiva", precisa la sindaca. "Alla richiesta del 4 agosto è stata data risposta in data 18 e 19 agosto comunicando che l’impianto sussidiario è attualmente e fino al 26 di agosto occupato dalla Società Prato Calcio con regolare atto di concessione temporanea dell’impianto".
Detto questo il Comune precisa anche che "è stato quindi proposto, con spirito di massima collaborazione, al presidente della A.s.d. Santa Maria a Monte l’utilizzo delle aree limitrofe del cosiddetto “terzo campo” di Ponticelli, compresa la pista di atletica e l’utilizzo degli spogliatoi dello stadio per svolgere preparazione in alternativa al sussidiario e comunque fino al 26 agosto. Il presidente della società ha tuttavia manifestato la propria contrarietà all’uso dei campi a Montecalvoli senza esprimere chiare motivazioni in merito".
Quindi il punto: "Il presidente ha detto che ritiene indecoroso che l’amministrazione conceda anche ad altre associazioni l’opportunità di utilizzare i nostri impianti – attacca la sindaca –. L’amministrazione comunale attua la legge che è uguale per tutti: pertanto cosa avrebbe fatto di tanto indegno, se non di concedere l’impianto a quella società che ha fatto prima l’istanza? Invece il post diffuso sui social non solo ha disinformato i cittadini, ma ha alimentato commenti sgradevoli e accuse".