ILENIA PISTOLESI
Cronaca

C’è un tesoro negli scarti geotermici. Ecco come ricavare litio per le batterie

VALDICECINA La Regione Toscana sta esplorando attivamente nuove vie per l’approvvigionamento di materie prime critiche, con un focus particolare sul recupero...

Nuove ricerche sull’estrazione del litio

Nuove ricerche sull’estrazione del litio

VALDICECINALa Regione Toscana sta esplorando attivamente nuove vie per l’approvvigionamento di materie prime critiche, con un focus particolare sul recupero del litio. Un seminario svoltosi a Firenze ha riunito esperti e tecnici per valutare le possibilità e le potenzialità dell’estrazione di litio dalle brine geotermiche nell’ambito di una strategia di economia circolare. Le brine geotermiche sono acque salate molto calde (con temperature che possono variare tipicamente tra 100°C e 300°C) che circolano in profondità nel sottosuolo, arricchendosi di minerali disciolti, tra cui il litio. Queste salamoie vengono estratte per la produzione di energia geotermica e, una volta utilizzate, vengono solitamente reiniettate.

L’innovazione risiede nel recuperare il litio direttamente da questi scarti del processo, trasformando una risorsa secondaria in una fonte strategica. In un contesto globale di crescente domanda e offerta limitata di materie prime critiche, l’Unione Europea e l’Italia si trovano di fronte alla necessità di diversificare e rendere più sostenibili le proprie fonti di approvvigionamento. Il litio è fondamentale per la transizione energetica, in particolare per le batterie di veicoli elettrici e sistemi di accumulo. Al seminario sono intervenuti la Regione, rappresentanti di Arpat, che hanno contribuito con relazioni sull’importanza dell’economia circolare nella riduzione del fabbisogno di materie prime critiche e sulle attività di monitoraggio e controllo legate alle brine geotermiche. Hanno arricchito l’evento anche i contributi di Ricerca Sistema Energetico, Ispra e dell’istituto di Geoscienze e Georisorse del Cnr, che hanno focalizzato l’attenzione sulla ricerca sulle materie prime critiche, sui minerali strategici dalle brine geotermiche e sul potenziale italiano per il litio nel panorama globale.

Arpat è stata incaricata di uno studio per comprendere la fattibilità e l’impatto dell’ottenimento di litio dai fluidi del processo geotermico, nei quali è presente in quantità non trascurabile. L’obiettivo è il rilancio di un’attività di economia circolare in Toscana a basso impatto sul territorio. I primi riscontri in tal senso sono stati valutati positivamente, e lo studio prosegue. Le stime dell’International Energy Agency indicano che la richiesta di litio è cresciuta del 30% e che, dal 2029, l’estrazione mineraria tradizionale potrebbe non essere più sufficiente a coprire la domanda. L’estrazione da brine geotermiche offre profili di sostenibilità più elevati rispetto agli scavi minerari tradizionali, che sono altamente impattanti per il consumo di suolo e acqua.