
Monsignor Fausto Tardelli spiega che «l’assegnazione del ministero di parroco a un sacerdote è. competenza del vescovo»
Il vescovo Tardelli fa chiarezza sul futuro di Vicofaro e, in particolare, sulla figura di don Biancalani. Con una precisazione che sgombra il campo da chi ipotizza un futuro senza il sacerdote: "L’assegnazione del ministero di parroco a un sacerdote è esclusiva competenza del vescovo. Per questo ritengo completamente fuori dalla realtà, e oltretutto censurabile e fuori dallo spirito ecclesiale, sia in riferimento a don Massimo Biancalani come a qualsiasi altro parroco, ogni tentativo fatto per imporre al vescovo scelte relative ai parroci – spiega monsignor Tardelli –. Tale scelta viene effettuata con carità e discernimento e non segue, e non è subordinata, e mai lo sarà, a piccole logiche politiche o a polemiche di basso livello".
Il dibattito sul caso Vicofaro resta aperto e duro. La CGIL attacca il sindaco. "L’ordinanza di sgombero dei locali non è la soluzione – attacca lo Spi Cgil – ma un atto di forza fallimentare che copre l’assenza totale e colpevole del sindaco e del governo della città sui temi dell’accoglienza e dell’inclusione".
"Non è la prima volta che si intima lo sgombero della struttura, cronicamente in sovraffollamento e lontana dall’essere un modello ispirato all’accoglienza diffusa e al raggiungimento di una autonomia personale e di inclusione sociale dei migranti – prosegue il sindacato –. Vicofaro ha sempre operato in stato di emergenza, come emergenziale e non strutturale è stato e continua ad essere l’approccio della politica rispetto al fenomeno migratorio, sia a livello locale che nazionale. Anpi rileva che "la comunità di Vicofaro non è un comune centro per migranti, inquadrabile nel sistema di accoglienza previsto dalla normativa europea e italiana, bensì un luogo di prima accoglienza, un “ospedale da campo” retto da volontari e sostenuto esclusivamente da finanziamenti privati, che necessita di essere alleggerito e sostenuto da interventi pubblici, come chiede da tempo lo stesso don Biancalani. Paradossale appare, inoltre, la clausola che spetti allo stesso parroco, il quale ha scelto di accogliere i più fragili e bisognosi in obbedienza e testimonianza del messaggio evangelico, smantellare il centro e mandare i suoi ospiti al proprio destino".