ANDREA NANNINI
Cronaca

Una soluzione per Santa Caterina. Ipotesi di acquisto del Conservatorio

Questa possibilità è stata affrontata dal sindaco Luca Marmo durante la seduta del consiglio comunale "Passa attraverso la messa in vendita da parte del liquidatore ed è a questo che stiamo lavorando".

Uno scorcio del Conservatorio di Santa Caterina, a San Marcello. L’edificio è in stato di abbandono da oltre dieci anni

Uno scorcio del Conservatorio di Santa Caterina, a San Marcello. L’edificio è in stato di abbandono da oltre dieci anni

Il Conservatorio di Santa Caterina, o meglio quello che ne resta, è una ferita aperta nel cuore di San Marcello. A ipotizzare una soluzione che lo guarisca dal degrado incalzante, è stato il sindaco di San Marcello Piteglio, Luca Marmo, nel corso dell’ultimo consiglio comunale. Dopo essere stato utilizzato come convento femminile domenicano, asilo, scuola pubblica, biblioteca, ufficio Aci, oltre che Azienda per il Turismo, scuola di ballo invece che di musica, e altro, da più di dieci giace in stato di abbandono. La colpa del deterioramento è difficile da attribuire a un singolo soggetto. E’ facile ipotizzare che la mancanza di interventi di manutenzione, anche minimi, ha prodotto il disastro che oggi è sotto gli occhi dei cittadini: ogni tanto, sul lato rivolto verso la Statale 66 crolla qualcosa, e il Comune provvede alla messa in sicurezza, poi si aspetta il crollo seguente. Per non parlare dell’area posteriore del fabbricato dove ormai le transenne arrugginite ospitano vasi da fiori che mani gentili annaffiano al bisogno. Al sindaco Marmo va riconosciuto il merito di aver riportato il problema all’attenzione: "Dopo tanti anni ci siamo fatti l’idea che quel bene sul mercato privato non ha una attrattiva, altrimenti nel tempo qualcuno si sarebbe palesato. Quindi il principio alla base dei ragionamenti che si provano a sviluppare è che se ne può far carico solo l’amministrazione pubblica, magari con il tempo che ci vorrà. Ovviamente in questa premessa ci sta il fatto che noi siamo una amministrazione pubblica, quindi si può fare tutto quello che è sostenibile in modo documentato, sia da un punto di vista economico finanziario sia da un punto di vista tecnico. Questo vuol dire che necessita uno strumento garantito che consenta di fare almeno la messa in sicurezza e poi, aprire la seconda fase con il progetto di recupero. Prima però – ha detto Marmo – il Comune ne deve acquisire la proprietà. Questo passa attraverso la messa in vendita da parte del liquidatore, ed è a questo che stiamo lavorando. Bisogna farsi carico del fatto che questo è un problema di comunità e in quest’ottica va gestito, purtroppo i tentativi precedenti non hanno avuto successo, ma sono fiducioso che questa volta almeno qualche passo avanti lo faremo". La Fondazione costituita nel 2008 per salvare e dare un destinazione al bene, alla cui presidenza venne designato l’ex sindaco Sauro Romagnani, fu chiusa nel 2014 senza aver ottenuto, nonostante diversi sforzi, alcun risultato e messa nelle mani di Stefano Sala con la funzione di liquidatore. È proprio dall’interlocuzione tra Sala e Marmo che potrebbe nascere una nuova prospettiva.

Andrea Nannini