
Tiziana Vivarelli e Carlo Albori davanti alle foto di «Qui resteremo»
È arrivata nel cuore del piccolo paese della montagna Pistoiese durante un festival che ha come cardine la cura. È arrivata con la speranza di toccare i cuori e le coscienze di sempre più persone. "Qui resteremo" è il titolo della mostra fotografica inaugurata lunedì sera a Maresca, durante la prima giornata del festival Maresca R-esiste. Una esposizione di fotografie da Gaza e dalla Cisgiordania scattate dal 2023 al 2025 e curata dall’associazione Gaza Fuorifuoco Palestina, con il sostegno della Cgil Toscana. Una raccolta di più autori, alcuni dei quali hanno tragicamente perso la vita in questi anni, che appena varcata la soglia, come uno schiaffo fa risvegliare da un torpore di pensieri fumosi e concretizza davanti agli occhi istantanee di ciò che un popolo vive giornalmente, specialmente in questi ultimi anni, di un assedio che si protrae da molti. Occhi, quelli dello spettatore, che entrano in dialogo con quelli dei soggetti ritratti e conducono in viaggio l’anima, che scuote le coscienze e il sapere, che fa sentire il loro dolore, che vuol anche far sì che nessuno possa dire non sapevo. "L’idea di questa mostra nasce per volontà di più persone, ma al centro ci sono i fotografi di Gaza, alcuni dei quali non sono più tra noi – spiega Carlo Albori, presidente di Gazza FuoriFuoco Palestina e presidente dell’Anpi di Massa Carrara –. Uno dei cardini è l’importanza che ha la fotografia, in questo momento, in quei territori. Non è possibile far entare fonti indipendenti dentro che documentino cosa succede a Gaza e in Palestina. È quindi fondamentale per poter raccontare quanto sta accadendo. I fotografi contribuiscono a una reale narrazione, per evitare di far dire all’Occidente ’Io non so’. La mostra per questo rimane più giorni in un posto, per stare al centro dell’attenzione delle persone in quel luogo e perché noi vogliamo stimolare non la mostra in sé, come fatto a sé stante, ma come luogo di riflessione per rimuovere la coscienza morale delle persone per poter dire basta genocidio". Obiettivi che hanno immortalato non solo la disperazione nei volti, ma anche la situazione di vita del popolo Palestinese, tra carenze sanitarie, di cibo e umanità. Durante la presentazione della mostra è stato proiettato anche un frammento dell’intervista a Eleonora Bruni, ostetrica pistoiese di Emergency impegnata in zone di conflitto.La dottoressa avrebbe dovuto essere presente per portare la sua esperienza diretta, ma non ha potuto perché chiamata a una partenza improvvisa per l’Afghanistan. La mostra rimarrà visitabile fino a domenica 24, ultimo giorno degli incontri del festival, con apertura il pomeriggio dalle 16, e comunque durante gli appuntamenti in programma."Abbiamo voluto che queste foto arrivassero anche a Maresca in virtù e per il merito di Alì Rashid, che è stato primo segretario della dell’ambasciata palestinese in Italia, giornalista, che in Italia ha studiato ed è stato deputato della Repubblica, e ha dedicato la sua vita alla causa palestinese, il suo popolo – ha detto Tiziana Vivarelli, direttrice artistica del Festiva Maresca R-esiste –. Lui è uno di coloro che è stato mandato via da casa sua, nei campo profughi. Alì è morto alla metà di maggio, in sua memoria abbiamo deciso di portare qui la mostra che sta girando tutta la Toscana e tutta l’Italia. Perché il nostro Festival è all’insegna della cura: dell’ambiente, delle persone, dell’infanzia e dell’età avanzata, ma anche la cura delle relazioni".
Gabriele Acerboni