
La sfilata in centro
Sarzana, 15 giugno 2025 – Erano un migliaio i partecipanti la ’Fiaccolata per Gaza’ e in memoria di Ali Rashid, giornalista e attivista palestinese, primo segretario della delegazione palestinese in Italia che si è improvvisamente spento qualche settimana fa a Orvieto dopo aver promosso le tante iniziative a favore del suo popolo, tra queste anche quella organizzata a Spezia. Un fiume di persone di ogni età che, al grido di ’Palestina libera’, venerdì sera si è ritrovata in piazza Luni per percorrere le vie del centro.
Gridate a gran voce le richieste: porre fine al genocidio del popolo palestinese nella striscia di Gaza, interrompere l’invio di armi e gli accordi di cooperazione militare con Israele, riportare la gestione degli aiuti umanitari nelle mani delle agenzie Onu. «Questa partecipazione è un segno civile di risveglio dal basso, in un paese che sembra preferire voltarsi dall’altra parte» ha esordito dal palco in piazza Luni Alfio Nicotra, giornalista, membro dell’associazione “Un Ponte Per“. «Sono felice di essere qui a ricordare Ali Rashid. Lo conoscevo fin da ragazzo. Ci ha insegnato a battareci sempre. Ed è quello che stiamo facendo. Anche qui, adesso».
Di ritorno dalla carovana per la pace al valico di Rafah, Nicotra ha ricordato e raccontato la ferocia con cui Israele sta consumando la sua vendetta collettiva che dopo l’orribile attacco terroristico di Hamas di quel fatidico 7 ottobre. Un lungo elenco di atti che vanno dalla distribuzione del cibo gestita in modo da essere una trappola mortale, al lancio di erbicidi nel 90% dei terreni agricoli di Gaza, all’assassinio dei giornalisti, arrivato ormai a 220 vittime, perché non si vuole che si racconti ciò che accade. «Ma noi non ci fermiamo – ha concluso Nicotra – continuiamo a parlare di questo sterminio, a farlo conoscere. E come nella metafora del lampadiere, continuiamo a tenere la pertica con il lume in cima rivolta all’indietro. Così noi vediamo poco davanti ai nostri piedi ma illuminiamo il cammino di chi ci segue».
Di genocidio ha parlato anche Droor Briskin. Israeliano che da molti anni vive a Caniparola nel Comune di Fosdinovo membro di Zeit Uzaatar, associazione costituita da israeliani e palestinesi residenti in Italia e impegnati per la pace. «Genocidio, olocausto, nakba – ha esordito – sono parole terribili che speravamo di non dover mai più usare. E invece, nella loro atrocità, cominciano a non bastare più. La scrittrice israeliana Amira As un giorno mi disse che ci vorrebbe un nuovo dizionario, perché non abbiamo più parole». La manifestazione è stata organizzata da un fronte molto ampio, una trentina di sigle tra associazioni, sindacati, forze politiche. Non sono mancate, ance durante la manifestazione, le critiche all’amministrazione comunale per la sua assenza. Unica presenza, anche se non in veste ufficiale, quella dell’assessore Luca Ponzanelli presente in piazza a seguire gli interventi a titolo personale insieme alla consigliera comunale Clelia Devoto. Il corteo ha percorso le vie del centro storico attraversando via Grasmci e via Mazzina per poi ritrovarsi dopo il corteo in piazza Luni dove si sono aperti gli interventi.
Alina Lombardo