
Monica Paganini, sindaca di Arcola: gli uffici tecnici comunali, in particolare il settore della paesaggistica, hanno fatto valere il regolamento votato a maggio in consiglio comunale e che prevede “zone rosse” senza antenne
Arcola (La Spezia), 29 luglio 2025 – Un’antenna di 30 metri non deturperà il paesaggio della pieve di Baccano, un megapennone di cui aveva fatto istanza Inwit, il realizzatore dell’impianto per conto di Vodafone, è stata rigettato dal Comune di Arcola. Appena presentata la richiesta. gli uffici tecnici comunali, in particolare il settore della paesaggistica, hanno fatto valere il regolamento votato a maggio in consiglio comunale e che prevede delle “zone rosse” in cui il Comune non vuole le antenne, i luoghi sensibili e da preservare che l’amministrazione non intende siano intaccati.
“Abbiamo usato il regolamento, al quale si è aggiunto il vincolo della Soprintendenza regionale che ha dato stesso parere negativo dei nostri uffici – spiega la sindaca Monica Paganini – e la pratica è stata visionata anche dalla Soprintendenza di Roma perché era compresa nel Pnrr”. Il sito che era proprio attiguo alla pieve storica di Baccano si può considerare blindato. Inwit che è il principale Tower Operator italiano e che ha fatto un passo indietro, per ora è “al palo”. anche se in futuro potrebbe fare ricorso. Certo è che nell’iter percorso che ha portato al rigetto su più fronti, c’è la presenza fondamentale della Soprintendenza ministeriale che ha detto no. E questo passaggio, a fronte di un ricorso, peserebbe non poco sull’esito del confronto a discapito di Inwit.
“I Comuni devono far sentire la propria voce – aggiunge la sindaca Monica Paganini –, unirsi per recuperare le facoltà decisionali”. E’ la seconda vittoria contro gli impianti di telefonia che Paganini, prima cittadina di Arcola, mette a segno. La prima è stata contro Iliad, che voleva collocare un palo di 18 metri nel centro abitato di Fresonara. Il Comune di Arcola, accolte le preoccupazioni degli abitanti, subito si è messo al lavoro per il controllo delle istanze e delle pratiche in ogni punto. E ha riscontrato delle irregolarità. Cavilli e incongruenze nelle carte che in due anni, di fatto da febbraio del 2023, hanno tenuto ferme le ruspe e lo scavo A Iliad, dopo i vari ricorsi falliti, non rimane altro che smantellare il cantiere.
Cristina Guala