
Nelle ultime ore la bacheca social dell’ex primo cittadino di Pistoia è una fucina di attacchi al vetriolo, sia a destra che a sinistra
È tornato in campo – come da lui stesso annunciato nelle scorse settimane – e non ha intenzione di ’fare prigioneri’, Samuele Bertinelli. Nelle ultime ore la bacheca social dell’ex primo cittadino di Pistoia è una fucina di attacchi al vetriolo, sia a destra che a sinistra. Senza esclusione di colpi. Bertinelli, in prima battuta, se la prende con i colleghi di partito Riccardo Trallori e Bernard Dika, protagonisti di un latente scontro con vista sulle candidature per il consiglio regionale: "Il peggio non è tanto la vuota retorica sulla quale galleggiano slogan logorissimi e abusati – affonda – ma la menzogna conclamata che ridicole ’nuove narrazioni’ dovrebbero far diventare circostanza verosimile. Tutto ciò concorre ad allontanare i molti, che attenderebbero parole significative connesse con comportamenti coerenti, sobrietà e senso della misura. Questa prima, sgangheratissima fase di ’dibattito’ sulle prossime elezioni regionali – aggiunge – ci consegna, soprattutto intorno al ’lancio’ di questo o quel nome nei pressi del Pd, la conferma che quando i partiti sono solo dei participi passati, rischiano di prevalere la rissa, la guerra per bande, l’ipocrisia e l’opportunismo".
Poi il mirino si sposta su Alessandro Tomasi, sempre con vista sulle Regionali: "Da mesi ha anche smesso di far finta di essere il sindaco di Pistoia, perché ingloriosamente va mendicando una candidatura per la presidenza della Regione, che non è fin qui mai arrivata – attacca –. È la riprova “ della assoluta inesistenza della dimensione civica del ’bravo ragazzo’: gli unici titolari del suo destino politico sono i partiti della destra toscana.
E che la sua (comunque prossima) candidatura sia una barzelletta priva di ogni credibilità lo hanno già attestato coloro che per primi avrebbero dovuto proporla e sostenerla". Per Bertinelli, Tomasi avrebbe comunque "bisogno di guadagnare un seggio in Regione, quale che sia, per sopravvivere per qualche altra stagione alla sua irrilevanza politica. E tutto sommato – conclude – distinguere le sorti del sindaco da quelle della città potrebbe rivelarsi utile proprio per la città".
albe