"Siamo sfollati da casa dal giorno dell’incendio, abbiamo passato le giornate in macchina ma ancora non ci hanno detto cosa ha innescato le fiamme nel laboratorio sotto casa nostra e quando potremo tornarci". Sono al limite dello sfinimento Georgiana e Dragos Alexandru con il loro figlio e temono di dover passare ancora altro tempo senza poter mettere piede in casa loro. Dopo l’incendio che ha devastato il laboratorio dell’elettricista sotto la loro casa, in via Guerrazzi a Monsummano, martedì 17 giugno scorso, il sindaco De Caro ha ordinato l’allontanamento della famiglia dalla propria abitazione, per inagibilità. Da quel giorno è cominciato il calvario. "La prima notte – raccontano i membri della famiglia sfollata, che avevano comprato quella casa e abitavano lì dal 2007 – ci hanno sistemati in un albergo a Montecatini, ma la mattina dopo abbiamo dovuto lasciarlo e siamo rimasti in giro tutto il giorno, al caldo, con la disperazione addosso per la nostra casa, finché la sera ci è stato trovato un altro albergo, sempre a Montecatini. Abbiamo passato le giornate in macchina e come potevamo, usando bagni pubblici, senza acqua, senza poterci cambiare. La terza e la quarta notte l’abbiamo passata al B&b La casa di zia Lina, della mamma del sindaco. Io voglio ringraziare, da un lato per averci dato la possibilità di essere ospitati a spese del Comune, ma quello che vogliamo è poter tornare in casa, che è ancora tutta affumicata, prima che vada tutto in malora".
Ad oggi, ad ospitare la famiglia Alexandru è la vicina di casa, che ha prestato loro dei locali adeguati, con acqua e luce ma privi di gas. "La signora ha avuto un cuore immenso per noi – proseguono – ma non vogliamo approfittarci della sua generosità. Abbiamo sempre fatto tutto da soli, non abbiamo mai chiesto nulla a nessuno e questa situazione è diventata insostenibile. Stiamo pagando il mutuo per la casa, che adesso è inagibile perché le fiamme che hanno preso il laboratorio dell’elettricista di sotto, hanno devastato il soffitto, dunque il nostro solaio non è più sicuro. Nel frattempo ogni volta che dobbiamo andare a prendere qualcosa, dobbiamo chiamare i vigili del fuoco che ci accompagnino, per non parlare dell’odore tremendo che ancora è nell’aria. Noi – concludono – abbiamo denunciato alla banca e all’assicurazione il tutto ma servono i verbali dei rilievi. Se fosse successo di notte, mentre dormivamo il fumo ci avrebbe ucciso. Se questa situazione dovesse protrarsi a lungo, non sapremmo come fare per la stagione fredda".
Arianna Fisicaro