
"È dei giorni scorsi – scrive il Partito Comunista Italiano Toscana-Settore Ambiente e Territorio – la notizia della conclusione delle...
È dei giorni scorsi – scrive il Partito Comunista Italiano Toscana-Settore Ambiente e Territorio – la notizia della conclusione delle indagini nella vicenda processuale relativa ai reati ambientali per la discarica abusiva scoperta nel settembre 2024 a Pistoia, di cui si era occupata la Procura della Repubblica di Firenze. In via Ciliegiole, ex campo di volo, erano stati smaltite nel tempo ben cento tonnellate di rifiuti, anche pericolosi, di tale e varia natura da far rimanere stupiti (amianto, lana minerale, scarti di pelle, pneumatici, bombolette di Co2, bombole del gas, bombole di elio, toner esausto, guaine, tubi al neon, vernici contaminate, acidi, solventi, elettrodomestici), che in più occasioni peraltro erano stati dati alle fiamme.
"Questa notizia – si legge ancora – si va ad aggiungere a quelle più recenti, componendo un quadro molto preoccupante per quanto attiene la gestione dei rifiuti pericolosi nella nostra Regione, che sembra sfuggire alla necessaria prevenzione. Le conseguenze rischiano di compromettere ulteriormente la situazione ambientale per i riflessi sia sui terreni che sulle acque di falda, interessando anche l’aria in prossimità alle aree contaminate.
"Il Partito Comunista Italiano della Toscana si domanda preoccupato cosa non funzioni nella rete del monitoraggio che dovrebbe essere posto in essere per contrastare questi comportamenti delittuosi che compromettono la salute dei cittadini e chiede con forza – conclude la nota – che le istituzioni assumano un impegno tangibile e non più differibile perché ciò non avvenga".