Morto dopo il concerto dei Subsonica, lo strazio della moglie: "Troppo dolore ora"

Il ricordo degli amici "Padre e lavoratore". Antonio Morra si era trasferito con la famiglia a Pistoia da alcuni anni. Lascia la moglie Pina e tre figli

Antonio Morra, 48 anni, era originario di Potenza, ma viveva a Pistoia da anni

Antonio Morra, 48 anni, era originario di Potenza, ma viveva a Pistoia da anni

Pistoia, 13 aprile 2024 – Le persiane di casa chiuse. La macchina parcheggiata davanti al cancello e un silenzio irreale nella strada: solo il cane abbaia forte dal terrazzo. È un dolore che richiede riserbo ora quello di Giuseppina Scuotto, per molti Pina, la moglie di Antonio Morra, morto in circostanze ancora da chiarire giovedì sera al Mandela Forum di Firenze, dove era andato ad assistere al concerto dei Subsonica. "Ora non posso parlare, ora no, troppo dolore", queste le parole della moglie Pina, prima di tornare in casa.

Nel quartiere poco fuori le mura del centro di Pistoia, sono tutti costernati. Una famiglia distrutta dal dolore. Antonio Morra, 48 anni, si era trasferito in città da quattro anni. Padre di tre figli, il più grande vive a Napoli, e gli altri due piccolini, ancora in età scolare. "Davvero una brava persona, così come la moglie, uno strazio", questo il commento dei vicini di casa.

Antonio Morra, originario di Potenza, fino a qualche anno fa viveva a Napoli. A Pistoia si era trasferito con la sua famiglia per ragioni di lavoro, ed ora era impiegato in una ditta di Calenzano, mentre la moglie lavora in città.

Di Napoli però Antonio era rimasto innamorato, come si capisce bene dal suo profilo social, dove i riferimenti alla città partenopea abbondano. E in particolare al Napoli calcio, che un anno fa di questi tempi gli stava per regalare la gioia dello scudetto. Ma Antonio era anche una persona dalla forte fede religiosa. Non a caso pubblicava spesso passi della Bibbia o messaggi come "Dio è grande". Nell’immagine di copertina su Facebook, ecco poi il proverbio: "Custodisci il tuo cuore più di ogni altra cosa, poiché da esso provengono le sorgenti della vita".

Quella vita che improvvisamente, e in un momento che doveva essere di gioia e di condivisione assieme alla moglie, Antonio ha perso. "Vorrei tanto che questo fosse un orribile incubo. Dai forza a tua moglie di reggere questo immenso colpo e di crescere i vostri meravigliosi figli", il post social in memoria di Antonio, scritto da un’amica. Anche i Subsonica gli hanno rivolto un pensiero: "Siamo costernati per quanto avvenuto ieri notte e profondamente addolorati. Siamo vicini ai familiari delle persone coinvolte in questo momento molto difficile".

Una persona schiva, riservata, lo descrivono i vicini di casa, ma anche un gran lavoratore. "Esattamente come la moglie, usciva sempre presto la mattina. Si dava un gran da fare. Per il resto sì, era una persona piuttosto riservata", la testimonianza - ancora - dei vicini. Il 48enne lucano era operaio in una ditta di Calenzano. Insomma: famiglia e lavoro. A questo, oltre che alla passione calcistica per il Napoli, Antonio dedicava la sua esistenza.