
Alcuni momenti della giornata di ieri a Vicofaro, dove sono iniziate le operazioni di alleggerimento del centro di accoglienza, con i migranti che hanno accettato le soluzioni alternative messe a loro disposizione dalla Diocesi, con la Caritas (fotoservizio Acerboni / FotoCastellani)
Pistoia, 26 giugno 2025 – Qualcuno sorride, qualcuno è perplesso e sembra non gradire l’affollarsi di forze dell’ordine e giornalisti che osservano. Altri, invece, hanno il viso coperto da una maglietta per non farsi riconoscere. Sono i migranti di Vicofaro che, uno a uno, caricano le loro cose su un furgone e prendono posto nei pulmini messi a disposizione dalla Diocesi di Pistoia. Destinazione alcune strutture messe a disposizione dalla Diocesi e dalla Caritas: tra queste la canonica della chiesa di Piuvica, quella di Capostrada, un terratetto in via Fiume a Pistoia e una struttura a Lupicciano.
Nel tardo pomeriggio di ieri, 25 giugno, sono stati circa 60 i migranti che hanno lasciato la parrocchia di Vicofaro, a cui si aggiungono i circa 35 che, a partire da marzo, avevano abbandonato la struttura, alla spicciolata, per i posti messi a disposizione nei Cas. Nei piani della Diocesi, però, è previsto entro oggi il trasferimento della quasi totalità dei migranti seguiti da don Massimo Biancalani. Secondo il programma, i ragazzi saranno distribuiti in varie zone della provincia di Pistoia, evitando però concentrazioni eccessive: ogni struttura dovrebbe ospitare al massimo una ventina di persone. I responsabili della Diocesi hanno spiegato di aver contattato personalmente gli ospiti del centro, parlando con loro anche telefonicamente per raccogliere la disponibilità a lasciare Vicofaro e cercando, nei limiti del possibile, di assecondare le loro preferenze sulla nuova destinazione. Una disponibilità spesso condizionata da esigenze lavorative: molti dei migranti, infatti, hanno un impiego nei dintorni della città, e una nuova residenza troppo distante avrebbe comportato ulteriori difficoltà. Don Massimo, però, esprime perplessità.

“Non vogliamo certo trattenere i ragazzi a Vicofaro – sottolinea – ma mi chiedo se siano state davvero ascoltate le loro esigenze riguardo alle nuove ubicazioni. Sono preoccupato soprattutto per quei ragazzi con problemi psichici e di dipendenza, che necessitano di un’assistenza maggiore. Mi domando se nelle nuove strutture questa sarà garantita”.
Le forze dell’ordine – Polizia e Guardia di Finanza – presenti a Vicofaro già dalla tarda mattinata, hanno seguito le operazioni di trasferimento senza intervenire. La loro presenza, disposta dalla Questura per motivi di ordine pubblico, non ha comunque dovuto gestire momenti di tensione o situazioni critiche in questa prima giornata di trasferimenti. Vedremo se nella giornata odierna i trasferimenti proseguiranno secondo le previsioni e se, dopo molti anni, Vicofaro metterà fine a una lunga fase di sovraffollamento e accoglienza che ha diviso non solo la città di Pistoia, ma anche l’opinione pubblica nazionale.
Intanto, l’avvocato Fausto Malucchi, legale di don Biancalani ha spiegato: “Abbiamo impugnato l’ordinanza Vedremo ora se il Tar della Toscana accoglierà la nostra richiesta di sospendere in prima battuta l’esecutorietà dell’ordinanza, oppure se ci vedremo soltanto per l’udienza di merito. Quanto allo sgombero non può essere attuato neanche sul piano normativo e teorico, perché anche la chiesa andrebbe liberata. Ma la questione è un’altra. La situazione del centro di accoglienza non si presenta oggi diversamente che in passato. L’urgenza attuale è dettata da ragioni politiche, come è evidente”.