
Un ritratto del professor Piero Bongiovanni del 2021, in occasione della pubblicazione del suo ultimo libro
Pistoia, 5 settembre 2025 – Molti pistoiesi non più giovani che hanno frequentato le scuole medie Cino da Pistoia nella vecchia sede della Chiesanuova, ricorderanno ancora le sue lezioni di disegno e storia dell’arte, la sua benevolenza e disponibilità unite alla passione per la materia. Mercoledì 3 settembre il professor Piero Bongiovanni dopo una lunga vita di soddisfazioni professionali e artistiche si è spento a Pistoia all’età di 101 anni.
«Quando arrivava lui in classe era un raggio di sole nelle mattinate grigie – ricorda ancora oggi una sua ex alunna – ci trasmetteva il suo entusiasmo per l’arte, la bellezza, l’unicità, di quelle opere che ci faceva studiare. Un grande comunicatore, che con la sua simpatia rendeva la lezione accattivante e sempre istruttiva».
Nato a Pistoia nel 1924, diplomato al liceo artistico di Carrara, Piero Bongiovanni fin da giovane aveva cominciato a partecipare a mostre collettive a Pistoia, per poi approdare alle esposizioni personali anche in altre città, tra cui Milano, Bergamo e Parigi. Sue opere si trovano nella collezione dell’attrice americana Rosalind Russell. La sua peculiarità era la pittura a olio, anche se per un periodo in cui si era trasferito all’isola d’Elba, si dedicò alla pittura a smalto su rame. Nella sua carriera artistica fu attratto anche dal teatro: le sue scenografie per il Centro teatrale pistoiese di varie opere furono particolarmente apprezzate. Bongiovanni condivideva l’amore per l’arte con la moglie Viviana Bonacchi, (scomparsa due mesi fa a 100 anni), anche lei docente di educazione artistica alle scuole medie Fermi di Casalguidi.
Ma per la città di Pistoia Piero Bongiovanni è stato anche
importante memoria storic a, perché era l’ultimo superstite dei protagonisti della rinascita, nel 1947, del «Palio», dando vita a quella che divenne la «Giostra dell’Orso». Faceva infatti parte del gruppo di giovani animati da entusiasmo e ottimismo che decisero, alla fine della guerra, di creare una nuova manifestazione ispirandosi alla giostra del Saracino di Arezzo, che richiamasse le tradizioni storiche medievali aggiungendovi gli aspetti del folklore con il corteo in costume. Grazie all’intercessione del padre, il generale Giovanni Bongiovanni, consigliere comunale, all’aiuto dell’ingegnere Alfredo Chiti e con il benestare del sindaco di allora, Giuseppe Corsini, il gruppo di giovani pistoiesi potè dare l’avvio a quella che adesso fa parte della tradizione della città nel giorno di San Jacopo. Lo stesso Piero Bongiovanni fu un «cavaliere», che correva «per la città compresa entro la cerchia antica».«Si ingegnarono a far cucire gli stendardi e i gonfaloni in casa da mia nonna – racconta il figlio Paolo – mio padre poi dipinse anche varie volte il bozzetto del Palio, vincendo il concorso negli anni dal ‘48 al ‘52 che organizzava il Comune di Pistoia. A casa abbiamo ancora tutto l’archivio storico, ricco di fotografie, documenti, verbali, manifesti, ritagli di giornale non solo della Giostra, ma anche materiale riferito al passato in guerra di mio nonno, che lui conservava meticolosamente e che noi avremo cura che non vada perduto per il significato storico e per rispetto alla memoria del babbo. Molti ricordi e aneddoti poi sono nelle pagine dei libri che mio padre scriveva». Le esequie del professor Bongiovanni avranno luogo domattina, sabato 6 settembre, alle ore 9,30 nella chiesa della Misericordia di Pistoia. La famiglia ha chiesto di non inviare fiori, ma per chi lo desiderasse, di fare opere di bene in suo ricordo.